Irruzione degli skinhead (video)
Otto gli identificati
E’ diventato caso politico
Martina: «Manifestazione a Como»

L’irruzione delle teste rasate alla riunione di Como Senza Frontiere è diventato terreno di scontro in campagna elettorale. Gli interventi di Renzi, Salvini, Meloni e altri politici

Sono saliti a otto, su tredici partecipanti, i componenti identificati del gruppo di skinheads che martedì sera hanno interrotto una riunione del coordinamento “Como senza frontiere” per leggere un “proclama” di denuncia firmato dall’ ”Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads”. I primi quattro denunciati per violenza privata, identificati grazie ai filmati della serata, sono giovani già noti alla Digos in quanto legati agli ambienti degli ultrà del Como; a questi giovedì si sono aggiunti quattro esponenti dell’estrema destra identificati dalle questure di Brescia e di Mantova. Anche loro saranno denunciati per concorso in violenza privata.

Il filmato dell’irruzione è stato diffuso in tutte le questure e soprattutto verso il Veneto, perchè perché l’associazione firmataria del proclama letto ha sede a Lonigo (Vicenza).

http://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/lirruzione-dei-neonazisti_1034775_44/

Intanto il caso, esploso in piena campagna elettorale, è diventato emblematico e ha visto intervenire i principali leader politici. Ne riportiamo i principali

Il vicesegretario del Pd Maurizio Martina propone una manifestazione nazionale contro le intolleranze a Como sabato 9 dicembre perché «Nessuno può banalizzare e minimizzare i tanti episodi di intolleranza e razzismo che stanno emergendo da più parti nel Paese».

Il Pd è in prima fila a dire che è uno scandalo e una vergogna, ma mi piacerebbe lo fossero tutte le forze politiche». Il segretario dem Matteo Renzi commenta così l’irruzione di Naziskin verificatasi a Como. «Su questi temi non devono esserci divisioni», aggiunge dicendosi «preoccupato per alcune considerazioni fatte in queste ore». «Non soltanto il Pd condanna con fermezza, ma chiede a tutte le forze politiche di essere unanimi nel condannare ogni tipo di violenza di impianto fascistoide»

«Secondo me quello è un atto di intimidazione e per me l’intimidazione è inaccettabile. Mi consenta però di dire che trovo abbastanza ridicolo l’appello di Matteo Renzi, perché la violenza non è oggettivamente quello che ieri si è visto a Como: è un atto di intimidazione ma non è un atto di violenza. La violenza noi l’abbiamo invece vista un sacco di volte dai compagni dei centri sociali, quelli che distruggono intere città e bruciano le macchine degli italiani, e nessuno ha mai fatto gli appelli per la condanna delle violenze dei centri sociali. quello si può fare. Perché è gente di sinistra e le città si possono distruggere, si può dare fuoco alle macchine della gente, si può dare fuoco alle edicole». È quanto ha detto il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni

Il segretario della Lega Matteo Salvini: «Il problema dell’Italia è Renzi, non è il fascismo che non può tornare, né le fake news che non esistono. Da una settimana assistiamo a dibattiti surreali. Ovvio che non si entra in casa d’altri non invitati e non è quello il modo di risolvere i problemi. Bene invece fanno i nostri sindaci che con azioni concrete combattono l’invasione di immigrati».

«Ritengo che sia necessario ricorrere a delle misure adeguate ma anche che sia necessario che ci sia una mobilitazione civile su questo, perchè non possiamo permettere a questi gruppi di sporcare la nostra bella Costituzione e la nostra democrazia, che non è compatibile con questi estremisti». Questo il commento della presidente della Camera Laura Boldrini

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