“La Coda del Diavolo” online
Il Volta rifonda il giornalino

Dopo decenni su carta un’edizione digitale in cui si racconta anche la fatica del lockdown

È già allo studio il nuovo numero, centrato sui mesi di chiusura della scuola e il punto di vista dei ragazzi.

Ma, intanto, è disponibile sul sito del liceo l’ultimo numero de “La Coda del Diavolo”, il giornalino degli studenti del Volta, per la prima uscita nella storia in formato digitale. Un’esperienza, quella del periodico scritto e diretto dagli alunni, nata quasi quarant’anni fa. «Ha cambiato parecchi nomi – racconta Cecilia Ferrari, la referente attuale per gli studenti – tempo fa, venivano interpellati i bar e i ristoranti cittadini affinché lo finanziassero. Ora, di solito, è il consiglio d’istituto a darci una mano».

La stessa assemblea, per la prima volta, ha reputato meglio pubblicare il numero in digitale. «Secondo noi è venuto molto bene – continua Ferrari – sebbene noi preferiamo il formato cartaceo, un’eccezione rispetto agli altri giornalini delle superiori provinciali». Nell’ultima uscita c’è spazio per la musica, l’attualità, la poesia e la scrittura. Nel primo pezzo si dà conto del risultato di un sondaggio condotto fra i voltiani sul lockdown. Uno dei sentimenti più comuni è stata la noia, mentre un’altra emozione dilagante è stata l’ansia. «Stress, solitudine e tristezza – si legge - sono, invece, sentimenti più comuni nella vita quotidiana ma che si sono notevolmente amplificati nel lockdown». La didattica a distanza, inoltre, “azzera” gli stimoli e non favorisce la concentrazione. E, per la situazione di stallo attuale, gli studenti del liceo di via Cantù provano angoscia per l’insicurezza sul futuro. Ma il sentimento che prevale è la delusione «per dover rivivere una situazione che ci era stato promesso non sarebbe riaccaduta».

Le uscite sono circa tre l’anno. Di solito, vengono distribuite gratuitamente 300 copie, mentre la raccolta fondi si faceva durante gli open day. La redazione è composta da 12 persone, mentre gli articoli, i fumetti, i disegni e i “meme” arrivano un po’ da ginnasio e liceo, studenti ed ex. «Le riunioni? Prima ci trovavamo per ore nei bar – conclude Cecilia – ora, tramite Zoom, siamo più pragmatici». La speranza è di tornare a febbraio col numero cartaceo.

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