La fiscalista Secchi davanti al pm
Scarcerato un imprenditore

Tre ore di interrogatorio per la collaboratrice di Pennestrì nell’ambito dell’indagine sulle tangenti alle Entrate. Torna libero Sampietro

Como

Novità nell’indagine sulla tangentopoli comasca del Fisco. Ieri mattina la commercialista comasca Simona Secchi - in carcere con l’accusa di corruzione dall’alba dello scorso 19 maggio - ha risposto per circa tre ore, accompagnata dai suoi avvocati Andrea Marcinkiewicz e Marco Franzini, alle domande del pm Pasquale Addesso, titolare del fascicolo di inchiesta. L’interrogatorio, incentrato sugli episodi che la procura le contesta e sul quale non sono filtrate indiscrezioni, prelude verosimilmente a una richiesta di attenuazione della pena, che potrebbe essere avanzata nei prossimi giorni.

Simona Secchi, collega dello studio di Antonio Pennestrì - del quale tentò in qualche modo di raccogliere l’eredità dopo gli arresti del giugno 2019 - è anche accusata delle false sponsorizzazioni a suo tempo ideate dal suo “dominus” per abbattere l’imponibile delle aziende che gli si rivolgevano per consulenze di natura fiscale.

Sempre di ieri è la notizia che il tribunale del Riesame ha respinto un’istanza di scarcerazione avanzata dagli avvocati di Antonio Silipo, capo del personale all’Agenzia delle Entrate di Milano, accusato di abuso d’ufficio per avere “sponsorizzato” un nipote avvocato nell’ambito di una trattativa con i colleghi di Como. Silipo resterà per il momento dove si trova, cioè agli arresti domiciliari nella sua casa di Varese.

Meglio è andata all’imprenditore Paolo Sampietro, 65 anni, cui il gip del tribunale di Como ha concesso la scarcerazione, anche in accordo con la Procura. Sampietro, lo ricordiamo, era agli arresti domiciliari con l’accusa di avere versato circa 20mila euro in cambio dell’ottenimento di uno sconto da 240mila nell’ambito di una diatriba in corso con l’Agenzia delle entrate (la vicenda è quella del Trust Zara, che vedrebbe coinvolto l’imprenditore e il commercialista cernobbiese Massimo Mariangeloni, lui pure detenuto ai domiciliari). L’avvocato Marco Fugazza, che assiste Sampietro, conferma di avere fatto istanza di patteggiamento. Sampietro, ovviamente, dovrà anche risarcire il danno, e si è reso disponibile a farlo. «Sono convinto - ha commentato ieri l’avvocato Fugazza - che l’opera di induzione alla corruzione sia soprattutto da ascriversi ai funzionari poi finiti indagati».

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