La Lega al prefetto
«I migranti? Sbaglia
Sono un problema»

Molteni: «Clandestini legati allo spaccio». Alessio Butti (FdI): «C’è una connessione tra i furti e la presenza di stranieri in arrivo dall’est Europa»

Se a Como “l’emergenza migranti” del 2016 non ha mai richiesto prove di forza da parte delle istituzioni, la presenza della criminalità organizzata fa suonare più d’un campanello d’allarme. Prima di lasciare Como per approdare al dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione a Roma, il prefetto Bruno Corda, in un’intervista al giornale, ha tracciato un bilancio di questi quattro anni e mezzo sul territorio, invitando a non sottovalutare il fenomeno mafioso.

Nicola Molteni, canturino sottosegretario agli Interni con delega all’immigrazione, per prima cosa ringrazia per il lavoro svolto e per le parole d’apprezzamento sui comaschi: «Ci sarà modo di collaborare - dice - condivido in pieno le sue parole sul contrasto alla criminalità organizzata: le inchieste dimostrano come la mafia sia presente nel tessuto economico e sociale di un territorio di confine come il nostro. La lotta sarà una priorità di questo governo e, come ha già mostrato il ministro Salvini, il livello di attenzione è altissimo. Si agirà su due binari: la repressione, da una parte, e la sottrazione dei beni ai mafiosi per poi restituirli alla società civile dall’altra».

Discorso diverso per quanto riguarda l’immigrazione: «A Como esiste un problema - commenta il sottosegretario Molteni - siamo di transito per chi deve andare a Nord. Esiste una questione legata ai flussi clandestini collegata con lo spaccio e il furto».

Alessio Butti, deputato di Fratelli d’Italia, riprende il tema dei furti nelle abitazioni, «un’abitudine diffusa» nel nostro territorio. «C’è - spiega - una connessione forte con la presenza di stranieri provenienti dall’Est Europa. Prima che scoppiasse il fenomeno migratorio, il numero di rapine era contenuto. Inoltre, furti a parte, basta vedere la situazione di disagio e insicurezza nei parchi cittadini: invito Corda a frequentarli per capire cosa provano le famiglie. Per questo noi chiediamo la presenza di militari e agenti della Polizia locale»..

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