Il Comune dice “no” alla manifestazione in piazza Verdi: Sinergie protesta con un flashmob

Como Le associazioni di giovani riunite sotto il cappello di Sinergie avrebbero chiesto al Comune l’autorizzazione a organizzare un incontro con la cittadinanza, ma gli uffici hanno giustificato il “no” con la mancanza di un adeguato piano di sicurezza

Il “no” del Comune ha bloccato il pomeriggio organizzato da Sinergie, realtà che raccoglie giovani comaschi provenienti da diverse realtà e associazioni del territorio, per presentare le proprie idee alla cittadinanza. La giornata prescelta sarebbe dovuta essere quella di ieri, 28 maggio, ma una comunicazione del Comune inviata con pochi giorni di anticipo ha negato al gruppo l’autorizzazione a utilizzare piazza Verdi. «Volevamo costruire insieme, a partire da nostre idee da condividere e sviluppare con la cittadinanza tutta, l’esempio di cosa vorrebbe dire per noi un luogo di aggregazione di cui sentiamo fortemente il bisogno a Como» spiegano nel messaggio con cui hanno dato l’annuncio del rifiuto del Comune di appoggiarli.

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«Troviamo che un comportamento di questo genere da parte di un partner di progetto sia difficilmente giustificabile - aggiungono poi sottolineando il ruolo ricoperto dal Comune nell’ambito di Sinergie - Ci è stato detto che la decisione è stata motivata da ostacoli tecnici impossibili da superare. Ci chiediamo, a questo punto, se le motivazioni tecniche siano realmente insormontabili e, soprattutto se la politica non possa preservare il suo legittimo spazio di agibilità».

Gli ostacoli tecnici cui fa riferimento Sinergie come motivazione addotta dal Comune al diniego dell’autorizzazione a utilizzare piazza Verdi posso essere meglio spiegate con l’assenza di un adeguato piano per la sicurezza.

Di fatto però, ieri, in piazza Verdi, i giovani di Sinergie si sono trovati comunque, anche se con modalità differenti rispetto a quelle pianificate: non un incontro di presentazione alla cittadinanza, ma un flashmob per raccontare quanto accaduto e spiegare alcune delle idee sviluppate negli scorsi mesi a proposito dell’utilizzo degli spazi di aggregazione all’interno della città di Como. Il flashmob è stato per le associazioni riunite sotto il cappello di Sinergie un modo per protestare contro una normativa giudicata troppo rigida e un contro il comportamento del Comune giudicato da Sinergie ondivago: infatti ci sarebbe stato un primo via libera e in seguito un cambio di rotta deciso dagli uffici. Non a caso l’obiettivo dell’iniziativa era “Per abbattere i muri della burocrazia”.

«La nostra azione non deve essere intesa come di totale chiusura - aggiungono nella stessa nota - Auspichiamo, infatti, che in futuro l’evento si possa comunque realizzare. Rimane però il fatto che non vogliamo lasciar cadere ciò che è successo».

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