La movida e l’appello del sindaco
«Se non basta, linea più dura»

Landriscina aveva detto no alla chiusura e invitato alla cautela. Confcommercio: «Vietare l’asporto? Ma con più tavoli e solo in alcune zone»

Bene l’appello del sindaco al buonsenso e alla cautela, ma si può fare molto di più secondo l’opposizione. Confcommercio “apre” alla possibilità, in caso ai situazioni ancora fuori controllo, al divieto di vendere prodotti e alcolici da asporto «ma solo se viene ampliato lo spazio per i tavolini» e «solo in zone ben precise».

Il Pd: «Più comunicazione»

«È apprezzabile questo ultimo tentativo da parte del sindaco di appellarsi al buonsenso e alla ragione di tutti - commenta il presidente di Confcommercio e di Fipe Como Giovanni Ciceri -. Sono stato il primo a invitare i titolari a chiamare la Polizia locale. Se poi la situazione dovesse restare critica noi non siamo contrari a provvedimenti che vietino l’asporto purché siano fatti in zone ben precise e a condizione che sia ampliato il numero dei tavolini e dei posti a sedere. Con l’assessore Butti c’è una buona collaborazione, siamo disponibili a parlare. Non è interesse di nessuno arrivare alle chiusure, ma lo è di tutti quello di tutelare la salute».

In consiglio comunale l’opposizione invita il sindaco a fare di più. «Con l’allentamento delle restrizioni anti-Covid è importante che non ci sia un ritorno di divieti o ordinanze restrittive a Como, senza che queste vengano prima motivate da conclamate violazioni delle regole» commenta il capogruppo del Pd Stefano Fanetti. E aggiunge: «Ovviamente c’è la necessità di affidarsi al buon senso dei comaschi e alla collaborazione degli esercenti che si stanno dando molto da fare per adottare misure di vario genere per la sicurezza di tutti». Ma l’esponente del Pd va oltre: «Un tema importante riguarda però l’impegno del Comune a diffondere l’invito alla cautela e al rispetto delle regole. L’amministrazione non può limitarsi a una lettera aperta. Deve fare assolutamente di più per sensibilizzare i cittadini. Serve una massiccia campagna di comunicazione da parte del Comune che impieghi cartellonistica e, specialmente, messaggi social». Il capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi commenta dicendo: «Riteniamo che i comaschi abbiano maturato in questi mesi dolorosi una consapevolezza e un senso della comunità che consentiranno loro di vivere i momenti più affollati della vita cittadina nel pieno rispetto delle regole di prudenza. Basterà la discreta presenza delle forze dell’ordine per ricordare, laddove si superassero i confini del tollerabile, le norme di buon comportamento. Questo, sino a prova contraria».

Rapinese: «Il sindaco non fa nulla»

Bordate arrivano da Alessandro Rapinese, capogruppo dell’omonima lista civica: «Sono favorevole - dice - a ogni misura a tutela della salute. Nelle parole di Landriscina c’è però un’ipocrisia disarmante. È capace di dire agli altri cosa devono fare, ma mi chiedo lui cosa abbia fatto durante questa emergenza. Nulla». Poi aggiunge: «Non c’è economia senza salute. Non c’è nessun bisogno di ulteriori restrizioni, il Comune applichi le norme e intervenga, ma ovunque. Partendo da situazioni inaccettabili come quelle dei bivacchi in via Sirtori, dove non viene rispettata nessuna norma». Ieri sul tema c’è stato anche un vertice in Prefettura che ha deciso di avviare un monitoraggio a cui seguiranno indicazioni alle forze dell’ordine.

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