La rabbia di Salvini sui migranti
«Via i clandestini dalla stazione»

Il leader della Lega ieri in città: maglietta con la scritta “LiberaComo”. Poi va a San Giovanni, scortato dalle forze dell’ordine. «Ben pochi scappano dalla guerra...»

Como

«E adesso vado a fare due passi in stazione». È durato poco il comizio di Matteo Salvini in via Garibaldi. Arrivato ieri intorno alle 14 sotto una pioggia battente, il segretario federale della Lega Nord ha indossato la maglietta “LiberaComo” e, dopo aver ascoltato sotto un ombrello gli interventi di alcuni esponenti del Carroccio (fra cui l’assessore regionale Simona Bordonali e il deputato Nicola Molteni) ha preso la parola ringraziando i militanti (una cinquantina). Poi, a sorpresa, ha annunciato la volontà di andare a San Giovanni: «Voglio fare ciò che non hanno fatto Renzi e Alfano quando sono venuti a fare i fenomeni ai vari forum. Ci vado perché quel luogo deve tornare a essere una stazione ferroviaria».

Accogliere chi scappa dalla guerra, aggiunge Salvini, è un dovere sacrosanto: «Lì, a occhio e croce, ne vedo pochi. Dico di non mollare e tenere duro. In primavera c’è l’occasione di fare la rivoluzione nella cabina elettorale, mandando a casa un sindaco che non ha combinato nulla». A quel punto il leader leghista, insieme a militanti e scortato dalle forze dell’ordine, si è recato in largo Tokamachi per risalire fino alla stazione. Con lui anche il segretario cittadino Alessandra Locatelli e il quello provinciale Fabrizio Turba.

«Como è una capitale europea del turismo – ha aggiunto – e il biglietto da visita è quello indecente che c’è qui da settimane. Non è corretto nemmeno nei confronti dei profughi veri: meritano un’accoglienza diversa. I container? Il problema non è spostare da qui a là, bisogna accogliere chi ha le prerogative e respingere gli altri. E i numeri fissano i profughi veri al 5%. Per chi ha diritto, il container è poco, per chi non ce l’ha è troppo. In Svizzera i parlamentari che favoriscono l’immigrazione clandestina vanno in galera. Qui sono al governo». Nessuna tensione, al ritorno però un gruppetto ha rivolto insulti ad alcuni migranti di passaggio.

Per permettere il sopralluogo sono stati bloccati per alcuni momenti viale Innocenzo, via Gallio e viale Varese; inferociti gli automobilisti. Il presidio della Lega era cominciato alla mattina, con la richiesta di sgombero del parco e smantellamento del centro in via Regina (sarà attivato lunedì o martedì).

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