La Regione promette
«La sanità del lago
tornerà con Como»

Vertice con sindaci del Centro Lario e delle Valli. Un progetto di Legge ad hoc andrà in giunta entro luglio. L’assessore Gallera: «Terremo conto delle loro richieste»

Era il 5 agosto 2015: con la città semi-deserta e l’aula del Consiglio regionale e l’annesso foyer pieni come forse mai in passato, il Pirellone approvò la Legge di riforma della Sanità lombarda, in cui erano contemplate anche la costituzione dell’Ats della Montagna e dell’Asst Valtellina e Alto Lario.

In buona sostanza addio a Como e passaggio con Sondrio. A distanza di quasi tre anni, sempre al Pirellone, ieri mattina sono state gettate le basi per un ritorno al passato, con i Comuni dell’ex Ussl 18 destinati a tornare a stretto giro negli ambiti dell’Asst Lariana e dell’Ats dell’Insubria e l’ospedale di Menaggio ricondotto all’interno dalla Asst Lariana. Questo dopo che 27 su 29 sindaci del centro lago e del Porlezzese (all’appello mancano Corrido e Claino) hanno sottoscritto un documento in cui si chiede una profonda revisione della riforma sanitaria (un tagliando era peraltro già previsto per fine 2018).

Il documento, predisposto dal sindaco di Tremezzina Mauro Guerra, è stato consegnato ieri mattina al presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. La strada è quella di un Progetto di Legge ad hoc - che riguarderà inevitabilmente anche altre “specificità territoriali” - che la Giunta regionale si è impegnata ad approvare entro luglio e che in autunno arriverà in consiglio. Due le ipotesi in campo, messe nero su bianco dai sindaci (la delegazione era composta dai primi cittadini di Alta Valle Intelvi, Centro Valle Intelvi, Carlazzo, Cavargna, Menaggio, Pigra, Schignano e Tremezzina). «La prima - si legge in una nota del Consiglio regionale - chiede di ricostituire all’interno dell’organizzazione del sistema sanitario e socio sanitario lombardo l’unità territoriale della Provincia di Como, facendo corrispondere ad essa un’autonoma Ats e Asst. Di fatto si chiede un ripensamento generale della sanità lariana: via gli sconfinamenti con Varese e un sistema organizzato sul perimetro geografico della provincia».

La seconda ipotesi: «Chiediamo che almeno i territori della sponda occidentale del medio lago e delle sue valli dei Comuni della ex Ussl 18 vengano reinseriti negli ambiti della Asst Lariana e dell’Ats dell’Insubria».

Gallera prima ha “assicurato” i sindaci, poi ha detto che “valuterà” e poi ha ancora cambiato termine in “terrà conto”. Per cui il percorso non sembra proprio in discesa

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Eco di Bergamo Dietrofront sulla sanità