Lago basso, protesta in Regione
«Non potete più stare a guardare»

Sotto accusa il Consorzio dell’Adda. Dito puntato anche sullo sfruttamento idroelettrico a monte

Con il livello del lago ieri a 5,6 centimetri sotto lo zero idrometrico, nonostante l’iniezione di 97 milioni di metri cubi d’acqua dagli invasi alpini e con un’estate che potrebbe assumere anche connotati drammatici, portando in dote una “magra” record del Lario, ieri pomeriggio Como ha fatto la voce grossa al Pirellone, dove la commissione Ambiente ha finalmente affrontato il tema dei repentini sali-scendi del nostro lago.

Certo all’appello mancava il convitato di pietra, ovvero il Consorzio dell’Adda, che regola in totale autonomia i livelli del Lario - oggi 35 centimetri sotto la media stagionale -, ma quantomeno l’Autorità di Bacino con il presidente Luigi Lusardi ha messo nero su bianco la richiesta che ormai da tanto troppo tempo gira da un tavolo istituzionale all’altro senza troppa fortuna, ovvero che il territorio abbia una rappresentanza nel consiglio di amministrazione del Consorzio dell’Adda.

«Solo così potrebbe essere garantita una tutela forte ai Comuni rivieraschi, che oggi pagano unicamente i danni causati dal prelievo continuo d’acqua dal lago. Senza contare anche tutte le ripercussioni negative sulla fauna ittica, in primis i lavarelli», le parole di Luigi Lusardi. L’audizione di ieri, chiesta dal consigliere comasco del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba («Da luglio chiedevamo di calendarizzare questo appuntamento», l’incipit del consigliere pentastellato), è servita per fare chiarezza anche su un altro punto e cioè che «chi produce energia non può sempre averla vinta».

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