L’assassino di don Roberto torna in aula. Ma la corte d’Appello rinvia il processo a novembre

A Milano I giudici hanno fissato le nuove date per il deposito della perizia psichiatrica sull’imputato Mahmoudi

Era comunque in aula Ridha Mahmoudi, il tunisino di 55 anni condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo per l’omicidio di don Roberto Malgesini. Nonostante si sapesse che l’udienza, in programma a Milano nel processo d’Appello che lo vede imputato, sarebbe durata non più di una decina di minuti. E così è stato, visto che l’appuntamento di fronte ai giudici meneghini serviva in sostanza solo per fissare le nuove date per il deposito della perizia psichiatrica concessa dal Tribunale (dopo che la stessa istanza non era stata accolta a Como, in primo grado) e per la successiva udienza. La prima scadenza è stata fissata per il 3 di novembre, la seconda per la settimana successiva quando i giudici milanesi potrebbero prendere atto delle decisioni dei periti e uscire con il dispositivo della sentenza.

La puntata del podcast dedicata alle parole di odio dell’assassino e al perdono di don Roberto

La difesa, come detto, aveva già chiesto in primo grado la perizia psichiatrica senza avere successo. A Milano invece i giudici hanno deciso in senso opposto, affidando l’incarico a due periti (i dottori Marco Lagazzi e Mara Bertini) che hanno incontrato più volte Ridha Mahmoudi nel corso della scorsa estate. Consulente di parte è stato invece nominato Mario Pigazzini. I famigliari di don Roberto Malgesini non si sono costituiti parte civile.

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