Le Primavere, secondo giorno
I satelliti “amici” delle città

Interverrà questa sera alle 21 l’esperta Esa Ilaria Zilioli. Alle 18.30 sarà preceduta da Valentina Boschetto Doorly che parlerà di fuga dai grandi centri

Anche oggi doppio appuntamento con “Le Primavere” di Como. Si parte alle 18.30 con “Un futuro lontano dalla città: turismo o nuovo stile di vita?”, il primo appuntamento di oggi in Sala Bianca del Ridotto del Teatro Sociale. A dialogare con il direttore de La Provincia Diego Minonzio sarà la saggista Valentina Boschetto Doorly , autrice de “La terra chiama. Il nostro futuro lontano dalle città” pubblicato lo scorso anno. Aretina di nascita, futurologa e manager di lungo corso nel settore turismo e ospitalità, ha lavorato tra Italia e Irlanda, dove ha vissuto molti anni. Vincitrice di premi in marketing internazionale, tra cui il prestigioso Aim (All Ireland marketing awards), ha tenuto per anni rubriche dedicate all’anticipazione di futuro sui magazine di business e finanza in Irlanda. Oggi si occupa di megatrend – ovvero le tendenze che hanno un effetto su scala globale – e del loro impatto sistemico sull’evoluzione delle nostre società. Ha pubblicato con Springer “Megatrends defining the future of tourism: a journey within the journey in 12 universal truths”.

In serata, alle 21, sempre in sala Bianca, toccherà invece a Ilaria Zilioli , legal officer dell’Esa, che dialogherà con il direttore in un incontro che avrà per tema proprio le “Città più verdi grazie ai satelliti”. E spiega: «Non andiamo solo su Marte! Il programma dell’osservazione della Terra esiste da sempre. Siamo partiti, certo, dalla costruzione di razzi, ma uno dei primi obiettivi delle immagini da satellite sono stati quelli meteorologici: da circa un decennio, poi, monitoriamo lo scioglimento dei ghiacci, e ad oggi i fronti su cui siamo attivi sono molteplici: dal riscaldamento delle acque al disboscamento illegale, dalla temperatura degli oceani al monitoraggio delle biomasse. Ogni satellite è progettato da scienziati ed è messo a punto con strumentazioni tecniche specifiche per ciascuna esigenza».

Le attività satellitari, infatti, svolgono una funzione utile anche per le città. Secondo i dati dell’Onu, la metà della popolazione mondiale vive nelle aree urbane e questo dato è destinato ad aumentare entro il 2050 fino a due terzi. La qualità della vita dipenderà sempre più da come le nostre città si evolveranno nel prossimo futuro: le attività spaziali permettono di monitorare non solo la qualità dell’aria, ma anche quella del verde nelle zone urbanizzate, favorendone la manutenzione, la salvaguardia e la progettazione. L’Esa svolge un ruolo di primo piano in questo settore grazie ai satelliti Sentinel e attraverso il progetto “Urban forest”, con il quale l’agenzia spaziale svilupperà un software (disponibile sotto forma di app anche sui nostri smartphone) che permetterà il monitoraggio costante e in tempo reale del verde urbano basandosi sulla combinazione di tecnologie terrestri e satellitari. Insomma: quanto verde c’è nelle nostre città?

Lo spiegherà Ilaria Zilioli, vero e proprio “avvocato dello spazio”. Si è specializzata in diritto dello spazio allo European center for space law e l’International space university. È entrata nell’Esa nel 2001, dove lavora nel legal department occupandosi prevalentemente dell’attuazione degli accordi internazionali necessari per l’implementazione del Programma della scienza dell’agenzia. A tal fine rappresenta l’esecutivo dell’Esa in seno agli organi presieduti dagli Stati membri competenti per questo Programma.

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