L’inchiesta svela il “sistema Proto”
Riciclava i soldi con i siti di gioco online

Novità nell’inchiesta sul presunto truffatore: per nascondere i soldi usava siti web - Il sospetto della Guardia di finanza è anche che il numero delle vittime sia destinato a crescere

Como

C’è il sospetto che non sia soltanto una la vittima dell’ultima impresa criminale - vera o presunta - di Alessandro Proto, 44 anni, “l’impostore”, per mutuare il titolo di una sua autobiografia, l’immobiliarista dei vip che l’altroieri la guardia di finanza ha arrestato nel suo ultimo domicilio di via Diaz, a Como. Il sospetto che l’elenco delle vittime dei suoi raggiri sia in realtà più lungo di quel che si legge nel capo di imputazione, deriva dall’analisi di una serie di dazioni di denaro, versamenti su conti a lui riconducibili da parte di soggetti non identificati, o quantomeno non immediatamente collocabili in alcun contesto.

In altre parole: il modello di raggiro che la procura gli contesta nei confronti della donna che ad aprile andò a denunciarlo alle Iene - una paziente affetta da un brutto tumore dalla quale Proto riuscì a farsi consegnare 130mila euro -, quel modello lo stesso re delle truffe potrebbe averlo reiterato in un numero ancora imprecisato di occasioni, che finiranno comunque al centro degli approfondimenti di Procura e Guardia di finanza.

Ma l’indagine condotta da procura e nucleo di polizia economica e finanziaria della gdf comasca, ha consentito di accendere i riflettori su un altro fenomeno interessante, legato al riciclaggio di denaro di provenienza illecita: per mascherarne l’origine e per poterlo “ripulire”, Alessandro Proto si serviva dei conti di piattaforme online per il gioco d’azzardo: sono siti che, lungi da garantire vincite, consentono tuttavia di conservare il capitale, al netto di piccole perdite che tuttavia valgono la candela: alla lunga ricollegare queste somme di denaro alla loro vera origine diventa pressoché impossibile. I soldi risulterebbero provento dell’attività di gioco.

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