Lora, truffa da 100mila euro
Sotto accusa due pensionati

Coppia di settantenni denunciata per un complicato raggiro Hanno incassato sotto falso nome un assegno clonato a una donna veneta

Due pensionati ultrasettantenni di Lora sono stati denunciati dai carabinieri di Como con l’accusa di aver preso parte a una complessa truffa costata tutti i propri risparmi a donna veneta. Carabinieri e procura da mesi stanno cercando di intercettare gli oltre centomila euro incassati “de sfroos” dai pensionati con la complicità di una trentenne della provincia di Varese. Un’indagine che potrebbe finire per incrociare altri casi simili, dove correntisti delle Poste si sono ritrovati all’improvviso senza soldi a causa di assegni “clonati”.

La denuncia, sfociata poi in una complicata un’indagine della Procura di Como, tuttora in corso, risale alla scorsa primavera. Quando una risparmiatrice veneta si è ritrovata con centomila euro in meno.

Succede che la donna si presenta al proprio ufficio postale, in Veneto, per ritirare i propri risparmi che vorrebbe trasferire in un altro istituto di credito. La donna ottiene dall’impiegata dello sportello un assegno per un importo superiore ai 100mila euro e, anziché depositarlo subito sul nuovo conto, lo tiene con sé ventiquattr’ore. La mattina successiva, prima che la legittima titolare potesse fare il versamento, allo sportello delle Poste di Lora si presentano due pensionato, un uomo e una donna. Lei ha lo stesso nome (con tanto di documento d’identità) della correntista veneta. Non solo: ha con sé anche un assegno (che risulterà falso) ma con lo stesso numero e la stessa identica cifra di quello emesso il giorno prima dallo sportello veneto. Tutto sembra assolutamente regolare, tant’è che la donna ottiene l’accredito della cifra su un proprio conto. Cifra che lì vi resterà però pochissimo, il tempo di trasferire tutto il denaro su altri conti corrente.

Quando la legittima proprietaria dei soldi scopre la truffa, scatta la denuncia. I carabinieri si presentano a Lora, dove i dipendenti si ricordano di quella coppia di anziani (un assegno da 100mila euro non si vede certo tutti i giorni) e in particolare dell’uomo, un volto noto nel quartiere. Scattano le perquisizioni, e in effetti a casa del settantenne e della finta proprietaria del tesoretto sparito vengono trovate tracce che fanno ipotizzare il loro coinvolgimento nella truffa. Ma, del denaro, neppure l’ombra.

Parte dei soldi sarebbero stati incassati da una complice più giovane, una trentenne varesina. Ma il resto potrebbe essere finito alle menti del colpo (sconosciute). Persone però particolarmente in gamba, capaci di recuperare dati riservati sugli assegni e di realizzare un falso documento d’identità in poche ore. L’inchiesta, insomma, prosegue.

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