Luisita, la dolcezza comasca fa cent’anni
«Una bella festa quando sarà possibile»

L’attività deve il nome alla nonna che aprì una semplice latteria a San Martino nel 1921 Milo Casati: «Fu mio padre, nel 1964, a mettere l’insegna»

«Quando si potrà faremo una bella festa di compleanno». E come si fa a non festeggiare cento anni di vita della Cremeria Luisita? Le parole entusiaste di Milo Casati cancellano per un attimo i duri rigori imposti dalla lotta al Covid 19 e accendono una luce verso il futuro. Del resto, un bar pasticceria che compie un secolo di storia a maggio del 2021 ne ha viste tante e sa reggere mille difficoltà.

Un punto di riferimento

Nonostante l’età anagrafica, l’energia e la freschezza sono le parole continuano a connotare un luogo di grande passaggio e sono rimaste inalterate tramandate da generazioni. Alla base c’è stata l’intraprendenza di nonna Luisita Imperiali Casati, di origine argentina, figlia di genitori italiani. Classe 1898, rientrata a Como aprì una latteria nel 1921 nel borgo di San Martino, quartiere, in quei tempi, povero, uscito dalla guerra e dall’epidemia di spagnola, a vocazione tessile. Parte così il racconto di Milo Casati, che insieme ai due fratelli Alberto e Maurizio ha ereditato dai nonni e poi dai genitori l’esercizio commerciale: «L’attività prende il nome proprio dalla nonna. Nel 1964 mio padre Antonio decise, finalmente, di mettere l’insegna, fuori dal negozio. Non lo raccontò alla nonna. La sua fu una sorpresa. Una volta realizzata gliela mostrò. Fu per lei un momento di grande commozione e di gioia». Le radici dell’attività rimasta lì per un secolo sono davvero profonde. Un occhio vigile su un territorio in continua mutazione. «In tanti fanno confusione – ammette Milo -. Perché ricordano il nostro locale dentro uno stabile di fronte a noi. In realtà è stato solo un luogo transitorio, che ci ha permesso di abbattere la struttura iniziale, da casa su due piani a quella odierna. In fin dei conti, siamo sempre stati qui».

Luisita è stata per intere generazioni un punto di riferimento: il ritrovo per gruppi di giovani di età diverse, un passaggio piacevole per una pausa di lavoro, una merenda a fine scuola. Il luogo, in particolare negli anni Sessanta, di incontro tra tanti amici nelle lunghe serate incantate dalle nuove trasmissioni televisive. «Erano gli anni in cui i bar per primi avevano acquistato la televisione. E tante persone la sera si ritrovavano per vedere i primi programmi trasmessi sul piccolo schermo. C’era un gran viavai e una bella atmosfera. E grazie ad una solidarietà semplice, stabilita anche con gli altri esercizi nella via e nel quartiere, si creavano legami di lavoro e di amicizia. Con il titolare del negozio di biciclette “Ferca”, Ferdinando Cairoli, mio padre Antonio posizionò tre pompe di benzina “Tom Shell”. Poco avevano a che fare con gelati e meringhe...».

Tradizione familiare

Nei decenni, tanti nuovi volti hanno animato e identificato il negozio: mamma Virginia e le zie Lina ed Eugenia. Una famiglia accogliente, una pasticceria aperta sulla strada sempre più trafficata. Negli anni Ottanta, Luisita raddoppia e conquista il centro storico, trasformandosi in una attività più flessibile e moderna, richiesta anche per servizi catering e per le feste. Oggi c’è Valentina a gestire l’attività del centro e Luca in via Dottesio, entrambi figli di Milo. Con loro Luisita è alla quarta generazione. Un passaggio familiare riuscito, che continua a puntare su pochi, ma sostanziali ingredienti: amicizia e genuinità.

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