Mamma vieta alla figlia di mangiare
«Era fissata con le diete dimagranti»

Parla l’avvocato della donna allontanata dalla famiglia per maltrattamenti

Como

«Una donna fissata con le diete e la cucina salutista, ma non una persona malvagia»: l’avvocato Daria Pesce difende la mamma allontanata dalla propria famiglia per l’accusa di maltrattamenti sulla figlia sedicenne, costretta a un regime alimentare ferreo per non ingrassare.

Un verbo che suona eccessivo in questo contesto, considerato che la giovane è alta 172 centimetri e pesa 50 chilogrammi: dunque niente che possa far pensare ad una persona anche minimamente in sovrappeso.

Il provvedimento risale allo scorso 22 ottobre. Una decina di giorni fa (a quasi cinque mesi dunque dall’uscita della donna dall’abitazione dove oltre alla figlia sedicenne vivono anche il fratellino più giovane e il marito della donna), si è tenuto l’incidente probatorio davanti al giudice, che ha ascoltato la versione della vittima, la ragazza maltrattata.

«È stato un interrogatorio molto tranquillo - racconta l’avvocato Pesce - La ragazza ha ridimensionato le accuse e ha fatto capire al giudice che sì, vi erano tensioni con la mamma sul cibo, ma che tutto sommato questo rientrava nella loro dinamica di rapporti a volte un po’ tesi. Diciamo che siano all'interno tutto sommato di un quadro di normalità, seppure eccessi ci sono stati. Per questa ragione chiederò presto al giudice la revoca della misura».

La fissazione della donna, 49 anni, residente in città, deriva, secondo il suo legale, da suoi precedenti problemi di salute: «Qualche anno fa ha sofferto di problemi di natura cardiovascolare e per questo motivo era stata messa a dieta - spiega ancora l’avvocato Pesce - Forse si è spaventata, forse ha creduto che degli stessi problemi un giorno possa soffrire anche la figlia, per trasmissione ereditaria. Fatto è che le ha imposto un regime salutista».

© RIPRODUZIONE RISERVATA