Mariano, in aula dopo le martellate al treno
«L’ho fatto per il permesso di soggiorno»

Il giudice ha convalidato l’arresto del giovane senegalese, poi scarcerato. In Tribunale l’imputato ha spiegato i motivi della sua rabbia, sfociata nei colpi al convoglio

Avrebbe agito al grido di «non mi danno il permesso di soggiorno». Una rabbia repressa, per quel documento mancante, che l’avrebbe portato, con in mano un grosso martello, a scagliare potentissimi fendenti colpendo i finestrini del convoglio delle 7,10 diretto a Milano, che era in sosta alla stazione ferroviaria di Mariano Comense. Treno che poi era stato soppresso da TreNord che lo aveva mandato in manutenzione per chiudere le crepe aperte in dieci distinti vetri di un vagone.

Ieri mattina, Thierno Sow , 33 anni, senegalese senza fissa dimora, già noto alle forze di polizia e protagonista del danneggiamento, è comparso in Tribunale a Como per essere processato con il rito direttissimo. L’accusa nei suoi confronti, messa nero su bianco dal pubblico ministero Mariano Fadda , è stata non solo quella già anticipata di danneggiamento, ma anche quella di interruzione di pubblico servizio oltre che del possesso ingiustificato del martello.

L’uomo, assistito dall’avvocato Loredana Breviario , ha però chiesto i termini a difesa ottenendo di spostare l’udienza – dopo la convalida dell’arresto – al mese di aprile. Nel frattempo è tornato in libertà.

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