Maturità, si parte il 22 giugno
Dopo due anni ritorna lo scritto

Ma la doppia prova, oltre l’orale, non convince tutti i presidi - D’Antonio (Giovio): «Approvo». Peverelli (Setificio): «Non indispensabile»

Dopo due anni di maxi orale, la maturità tornerà ad avere le prove scritte. Ieri, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha firmato le ordinanze sugli esami di terza media e di quinta superiore. Per la maturità, è stato confermato l’impianto presentato a gennaio, modificando solamente la distribuzione del punteggio assegnato a ogni prova, così da dare meno peso agli scritti e più al percorso scolastico e al colloquio orale, venendo incontro in parte alle richieste degli studenti.

«Approvo la scelta dei due scritti – spiega il preside del Giovio Nicola D’Antonio – credo sia la decisione giusta. Ovviamente, non è per nulla un problema avere i ragazzi in presenza per le prove, così com’è non è stato un problema quest’anno».

Si comincia il 22 giugno con la prima prova scritta, il tema d’italiano. Agli studenti saranno proposte sette tracce di tre tipi diversi: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo e riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su temi di attualità.

Il giorno dopo sarà la volta della seconda prova, diversa per ogni indirizzo. Per esempio: al classico ci sarà la versione di latino, mentre allo scientifico la prova verterà su matematica. Come già previsto nella bozza presentata a gennaio, la scelta della traccia specifica da assegnare sarà affidata ai singoli istituti, «in modo da tenere conto di quanto effettivamente svolto, anche in considerazione dell’emergenza sanitaria».

Infine ci sarà il colloquio orale, che inizierà con l’analisi di un argomento scelto dalla commissione, composta da sei commissari interni e un presidente esterno.

«Non credo fosse indispensabile inserire anche la seconda prova scritta, anzi – ragiona il preside del Setificio Roberto Peverelli – in ogni caso, non farà la differenza, soprattutto per com’è stata strutturata. Non inciderà come prima».

A questo proposito, la valutazione finale rimarrà in centesimi: al credito scolastico, sarà attribuito fino a un massimo di 50 punti. La prova scritta d’italiano varrà al massimo 15 punti, la seconda prova fino a 10 punti e il colloquio anche 25. Ci sarà la possibilità di ottenere la lode.

«Per quanto riguarda la misurazione delle competenze – conclude Alfonso Corbella , il presidente di Dedalo, la realtà che gestisce le Orsoline – poiché, di solito, il 99 per cento degli studenti supera l’esame, non credo si subirà chissà quale danno dall’introduzione della seconda prova. Poi, capisco possa essere vissuta come uno stress, ma al contempo è un passo in più verso il ritorno alla normalità».

A questo proposito, proprio ieri i ragazzi dell’ultimo anno hanno festeggiato i cento giorni alla maturità recandosi a scuola in pigiama. L’evento è stato trasversale a tutte le scuole: al Giovio, gli studenti si sono ritrovati nel campo per un momento di riflessione.

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