Mendicanti, parchi e “zone rosse”
Como, nuovi divieti al via
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Da lunedì 4 novembre scattano le nuove norme sul decoro urbano. Niente sigarette ai giardinetti e attenzione ai cani

Per approvarlo ci sono voluti due mesi di discussione in consiglio comunale, l’opposizione ha presentato qualcosa come 120 emendamenti e, alla fine, decisivo è stato l’appoggio della lista civica di Rapinese alla maggioranza orfana di Forza Italia (che si è schierata contro il provvedimento, con il resto delle opposizioni).

E le polemiche (l’ultima quella del divieto di pesca in tutto il primo bacino, ad eccezione delle ore notturne, ma prima ancora quella sulla commissione per giudicare gli artisti di strada) non si sono ancora spente.

Ad ogni modo, trascorsi i tre mesi previsti dalla norma, da lunedì 4 novembre il nuovo regolamento di polizia urbana entrerà in vigore. Il testo si compone di 31 articoli (rispetto ai 228 di quello precedente, che risale al 1934, in piena epoca fascista) suddivisi tra disposizioni generali, norme a favore della vivibilità urbana e ancora disposizioni a tutela del decoro urbano, disposizioni a favore della convivenza civile, disposizioni a tutela dell’incolumità pubblica, dell’ambiente e del territorio, disposizioni per l’esercizio di attività e, infine, la disciplina delle violazioni. Un capitolo a parte è quello riservato alle “misure particolari a tutela della sicurezza e del decoro di specifiche aree urbane” che, in altre parole, significa l’introduzione delle cosiddette “zone rosse” e il daspo urbano che tanto hanno fatto discutere. Si tratta di 48 aree specifiche che vanno dal mercato coperto all’ospedale Valduce, dalla diga foranea alla funicolare, dalla basilica del Crocefisso a Villa Olmo e ancora piazza Vittoria, giardini Maggiolini, da via Sauro alla zona attorno alle mura.

Qui sono state introdotte misure che vanno dal divieto di girare con il volto coperto a quello di occupare spazi interni alle infrastrutture ferroviarie, del trasporto pubblico locale. Se la violazione porta ad impedire l’accessibilità a un luogo (attraverso bivacchi molesti o anche accattonaggio) oltre alla sanzione amministrativa scatta anche l’ordine di allontanamento.

Molti dei 31 articoli riguardano poi aspetti della vita di tutti i giorni. Previsti, ad esempio, una serie di comportamenti vietati nelle aree pubbliche (inclusa la richiesta di soldi ai semafori), ma anche alla regolamentazione di parchi, giardini e aree verdi.

L’articolo 6 prevede, ad esempio, che «nei giardini pubblici, delimitati con recinzione o con vegetazione, attrezzati con giochi per bambini, è vietato fumare, introdurre bottiglie in vetro e bevande alcoliche». Non solo, quindi, niente contenitori in vetro o alcolici, ma anche niente sigarette negli spazi dove sono presenti giochi per i bambini.

Capitolo a parte è dedicato agli animali. Oltre ai classici divieti di abbandono e di tenerli, ad esempio, in modo permanente sul balcone senza possibilità di entrare nell’appartamento, ci sono anche quelli che riguardano le passeggiate in luoghi pubblici. Il proprietario dovrà sempre avere con sé una museruola, utilizzare un guinzaglio non più lungo di un metro e mezzo e avere sempre a disposizione un sacchettino per raccogliere gli escrementi lasciati a terra oltre a una bottiglietta d’acqua per diluire le deiezioni liquide.

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