Mense scolastiche, mamme in rivolta
«Zuppa e insalata, non mangiano»

Asili e scuole elementari, proteste: «Porzioni ridotte e piatti sgraditi, i nostri figli non mangiano». L’assessore Magni: «Quantità e cibi vengono decisi dall’Asl». Che replica: «Bambini viziati dai genitori»

Meno cibo nel piatto. Tanta verdura, legumi, pesce. E così molti alunni comaschi restano a stomaco vuoto, o quasi. Le prescrizioni dell’Asl hanno stabilito una diminuzione della «grammatura» dei pranzi in tutte le scuole e gli asili. Nei menù non c’è traccia di yogurt e budini, resistono invece zuppe e verdure bollite. Molte pietanze vengono rifiutate dagli studenti e finiscono dritte dritte in pattumiera. Le mamme protestano: «La verdura va benissimo, però bisogna usare un po’ di criterio - dice una mamma che alle primarie di via Brambilla è nella commissione mensa - L’insalata cruda a foglie grosse la mangiano 5 bimbi su 60. Il passato di fagioli marroncino, con le bucce galleggianti, non invoglia nemmeno un adulto. Capisco l’importanza di fibre e proteine, così però nessuno mangia e si butta via tutto, i bambini digiunano. E poi, a merenda, si rimpinzano di biscotti e nutella».

A breve il servizio mense verrà razionalizzato, i centri cottura diminuiranno: «Non sappiamo ancora quanti centri cottura rimarranno e dove – spiega Silvia Magni, vicesindaco e assessore ai Servizi scolastici - Per quanto riguarda la diminuzione dei pasti, è stata decisa dall’Asl e dobbiamo adeguarci. Abbiamo chiesto però di prenderci un anno di tempo per rendere graduali i cambiamenti». Così, invece, Marco Larghi, responsabile del servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Azienda sanitaria locale: «Le dosi sono giuste, piuttosto bisogna chiedersi se i bambini non siano educati male e per questo rifiutano anche alcuni piatti».

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