Mezzo milione dal ministero
Il Comune se l’è fatto sfuggire

La denunciaC’erano i soldi per restaurare uno stabile per le famiglie povere Ma a palazzo hanno perso tempo. E Civitas attacca: «Un danno ai comaschi»

Como

Persi 457mila euro per sistemare la casa di via Tibaldi, a Tavernola, meno spazi per accogliere famiglie in difficoltà. È questa la ragione per la quale la minoranza consigliare del gruppo Civitas si è rivolta alla prefettura e al Parlamento.

«Il Comune è proprietario dello stabile in questione destinato dal 1998 ad accogliere i richiedenti asilo - si legge sul documento inviato al prefetto Andrea Polichetti -. Nel 2011, a causa di gravi guasti dell’impianto di riscaldamento, l’accoglienza è stata temporaneamente trasferita nei locali comunali di via Sacco e Vanzetti. Un bene dedicato all’emergenza abitativa dei comaschi in difficoltà. Il Ministero su richiesta dall’amministrazione ha concesso un finanziamento pari a 457mila euro per la ristrutturazione di via Tibaldi stipulando nel 2014 un contratto con la prefettura. Nel 2017 il Comune ricevute le risorse le ha stanziate a bilancio ed ha completato progetto e gara».

Poi, però, l’orientamento a Palazzo Cernezzi è cambiato. «Nel 2018 la prefettura ha chiesto informazioni sul cronoprogramma – scrive Civitas – e gli uffici hanno comunicato di essere pronti a far partire i lavori. Ma l’allora assessore Alessandra Locatelli ha proposto al Ministero e al prefetto di restituire i fondi ottenendo una risposta negativa perché il servizio è irrinunciabile per una città di frontiera». Il cantiere non si è mai aperto.

Civitas teme che chi aveva vinto la gara per la ristrutturazione possa rivalersi sull’ente pubblico.

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