Migranti, primi container tra sette giorni

Il prefetto: «In settimana l’appalto per la fornitura dei 50 moduli abitativi»

I prefabbricati dovranno essere portati in via Regina e collegati ai sottoservizi

Tra una settimana potrebbero arrivare a Como i primi moduli abitativi per i migranti che dovranno essere operativi, come indicato dal prefetto Bruno Corda, entro la metà di settembre. Contestualmente verranno smantellate le tende e gli alloggi di fortuna alla stazione.

I tempi sono molto stretti anche perché, una volta collocati, i 50 container in grado di ospitare sei persone ciascuno dovranno essere allacciati a corrente, acqua e fognature. Il piano dettagliato sarà definito una volta assegnato l’appalto all’azienda che dovrà fornire i prefabbricati. Ieri mattina c’è stato un sopralluogo all’ex deposito Rizzo, al quale ha partecipato anche il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Mario Abate.

«Entro questa settimana - precisa il prefetto - verrà dato l’incarico all’azienda che dovrà fornire i moduli abitativi. Nel bando abbiamo messo tra le condizioni inderogabili la disponibilità immediata del materiale e la tempistica che prevede l’attivazione del servizio entro metà settembre». Il piede è premuto sull’acceleratore e, contemporaneamente alla gara d’appalto, saranno conclusi lavori per predisporre i sottoservizi. «Ogni cosa - garantisce il rappresentante del Governo - verrà fatta con i tempi più rapidi possibili. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di metà settembre, ma se si potrà anticipare, ovviamente, sarà meglio. Un ruolo importante sarà quello delle condizioni meteorologiche».

Si saprà soltanto dopo l’affidamento dell’appalto quanti giorni saranno necessari per portare a Como i container e per installarli. Esclusa questa settimana (necessaria, come detto, per la predisposizione degli allacciamenti e per la conclusione delle procedure d’appalto), ne restano altre due per la consegna e l’installazione dei container. Ecco perché tra sette giorni i primi potrebbero già iniziare ad essere collocati a San Rocco.

Uno dei problemi più grossi, una volta pronto il centro di accoglienza temporaneo, sarà quello di trasferire i migranti (300 i posti disponibili) dai giardini della stazione San Giovanni, dove sono accampati dall’inizio di luglio, allo spazio di via Regina. Il prefetto Corda aveva già chiarito che «è necessario rientrare in un regime di legalità» e che «è evidente che non possiamo assolutamente pensare di mantenere la situazione che si è venuta a creare nel prato antistante la stazione». «Noi diamo un’opportunità, che deve essere sfruttata. Gli altri non possono pensare di fare ciò che vogliono».

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