Minghetti difende “Lady Demonique”
«Da lei serietà e proposte»

«Sorpresa per il clamore - dice la candidata del centrosinistra - Doha ha contribuito con serietà e ricchezza di proposte al nostro lavoro sul programma»

Sul caso della candidata “hot” Doha Zaghi (nota anche come Lady Demonique), in corsa per il consiglio comunale con Agenda Como 2030 e, in particolare, per il partito di Carlo Calenda , interviene Barbara Minghetti .

«Francamente - dice la candidata sindaco del centrosinistra, che sabato mattina ha partecipato alla presentazione della lista in piazza Volta - sono sorpresa per il clamore che ha suscitato questa “notizia”». E chiarisce meglio: «Doha ha contribuito con serietà e ricchezza di proposte al nostro lavoro sul programma». Poi conclude dicendo: «Capisco il bisogno di colorare la campagna elettorale, ma sarebbe bello che nel 2022 ci concentrassimo su cose serie». Doha Zaghi viene definita, nella lista ufficiale di Agenda Como 2030, come «imprenditrice digitale e performer», di fatto propone video e foto “hot” visibili sui suoi social, sul suo sito, ma anche su portali web dedicati. Rifiuta il termine escort, ma si definisce «dominatrice». La sua candidatura ha suscitato grande curiosità, con numerosi commenti sul sito web e sulle pagine social de “La Provincia”.

Sulla questione ieri ha preso nuovamente posizione la lista (che include, oltre ad Azione, anche Italia Viva e Volt), in cui Zaghi è candidata: «Agenda Como 2030 riunisce persone profondamente interessate al progetto di rinnovamento della città e che hanno proposte, volontà di impegnarsi al servizio della comunità, certamente anche rifiuto dei pregiudizi e delle discriminazioni». E aggiunge: «Chi crede davvero negli ideali liberali e democratici è tenuto anche a praticarli. I valori della libertà, del rispetto delle persone, della responsabilità civile richiedono che si collabori con tutti coloro i quali esprimono una chiara, coerente scelta politica e mostrano capacità di impegnarsi. Le scelte delle persone nella loro vita privata appartengono a un’altra sfera rispetto all’esercizio costituzionale dei diritti politici. E non devono certo impedire di portare un contributo costruttivo alla comunità civile cui apparteniamo. Questo significa essere liberali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA