Minori soli in fuga dalla guerra
Boom di offerte per accoglierli

L’Azienda sociale comasca ha già ricevuto 65 candidature

Accogliere nella propria famiglia un minore solo in fuga dalla guerra. Nelle prime tre settimane dallo scoppio del conflitto in Ucraina il servizio Affidi sovradistrettuale ha ricevuto ben 65 candidature di nuclei familiari residenti tra Como e i 21 Comuni del suo ambito territoriale. Un numero altissimo di nuovi contatti, generato di certo sull’onda emotiva del momento, ma le cui potenzialità non dovranno essere disperse.

«Perché è bene sottolinearlo da subito in Lombardia non c’è un’emergenza per quanto riguarda l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, provenienti dall’Ucraina – chiarisce Tiziana Colasanti , consulente legale esperta in minori stranieri e coordinatrice del tavolo dei minori stranieri non accompagnati per il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Regione Lombardia, nonché referente tutori Msna della provincia di Como –. I casi ad oggi sono pochissimi, pari a zero per l’area di azione del Tribunale dei Minori di Milano. Attualmente bambini e ragazzi entrano nel nostro Paese per lo più nell’ottica di un ricongiungimento familiare o accompagnati da un genitore, spesso la madre, o da un adulto di riferimento É vero però che in questa occasione sono emerse le risorse del nostro territorio e non possiamo permetterci di lasciarle andare».

In generale c’è bisogno di nuove famiglie che si aprano alla cultura dell’affido. «Ecco perché i servizi territoriali di ambito stanno cercando di ricontattare i nuclei che si sono fatti avanti in questo mese come aspiranti accoglienti in una grande mobilitazione in modo da illustrare loro cosa implica e come si sviluppa un percorso di affido familiare. Spero si riesca a coltivare questa risposta del territorio, tenendo alto nel tempo l’interesse verso il tema e declinandolo anche in altri contesti di bisogno, non solo in quello legato alla guerra in Ucraina. Detto ciò nei prossimi giorni renderemo nota la data di un incontro on line aperto a tutti che vuole illustrare come sta lavorando anche la rete comasca sul tema dell’affidamento dei minori stranieri non accompagnati. Ci sembra opportuno fare ancora più chiarezza e indicare quale sia l’iter da seguire all’interno della filiera istituzionale, anche nel caso dell’accoglienza di minori ucraini soli, a tutela proprio degli stessi bambini e ragazzi».

L’accoglienza di minori stranieri, indipendentemente che siano soli o accompagnati, tiene conto di diversi aspetti: la necessità di mediatori culturali, il diritto alla scuola e alla salute. «Nel caso di minori soli l’attenzione deve essere ancora più alta - commenta Gianpaolo Folcio , direttore dell’Azienda Sociale Comasca e Lariana -. Da sempre lavoriamo anche sulla preparazione delle famiglie e per il loro sostegno, per rendere l’accoglienza e l’affido durevoli nel tempo. Ad oggi sull’arrivo nel Comasco di minori ucraini non accompagnati non abbiamo avuto comunicazioni dalla Prefettura, il nostro servizio si sta già però occupando del primo contatto con le famiglie che si sono rese disponibili all’accoglienza».

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