Mostra a Villa Olmo,
da oggi le astrattiste

Al via l’esposizione voluta dal Comune - Il sindaco: «Un forte segnale di ripartenza dopo il Covid»

Una grande mostra a Villa Olmo, «dopo qualche anno», precisa Livia Cioffi , assessore alla cultura, «senza l’angoscia del numero degli spettatori» assicura il sindaco Mario Landriscina , «Dedicata all’arte al femminile», illustra la curatrice Elena Di Raddo . “Astratte - Donne e astrazione in Italia 1930 – 2000”, prima grande mostra dell’amministrazione uscente è stata presentata ieri ai media e al pubblico.

È la prima esposizione organizzata direttamente dal Comune dopo quelle curate dall’allora assessore Luigi Cavadini , presente anche in questa occasione, ed è da intendersi, nelle parole del sindaco, come un grande segnale di ripartenza: «Siamo molto soddisfatti, ci pensavamo da anni, ma poi la pandemia ha bloccato tutto. Questo è anche un modo per esorcizzare quello che ci è successo in questo lungo periodo, un segnale forte di ripartenza. Un lungo cammino iniziato da una suggestione del presidente della commissione cultura Franco Brenna , che ringrazio, e che si è concretizzato con quanto arriviamo a presentare». Anticipa le critiche: giusto spendere per la cultura in questo momento? «Non spesa, ma investimento – replica Landriscina – La cultura, proprio in questo momento, è fondamentale e per questo abbiamo investito 250mila euro oltre a tutte le strutture messe a disposizione da Palazzo Cernezzi».

«È un onore chiudere la mia esperienza di assessore alla Cultura con una grande mostra organizzata dal Comune – ha commentato Livia Cioffi – Non posso non ricordare, accanto a queste grandi artiste e grandi donne, l’ufficio che mi supporta che è in gran parte costituito da donne». Sì, perché la coincidenza con il termine di questa legislatura cittadina non sfugge, ma fa anche cadere a vuoto le domande di chi si chiede se, da qui in poi, vi sarà una continuità. L’importante è lavorare bene nel momento e così ha fatto Elena Di Raddo, già curatrice di prestigiose esposizioni. «Si sono moltiplicate le occasioni dedicate all’arte al femminile, trascurata per troppi anni – ha ricordato – In una di queste, “Elles font l’abstraction” al Centre Pompidou di Parigi avevo tenuto un incontro incentrato su Carla Badiali, Cordelia Cattaneo e Carla Prina», le pioniere a cui è dedicata la prima delle aree tematiche in cui è suddivisa “Astratte”.

Il legame con il territorio

Di Raddo ha voluto sottolineare il forte legame con il territorio non solo per queste innovatrici, tutte originarie della zona, ma anche nei numerosi richiami: «“Giannina Censi”, grande danzatrice, ha esordito a Erba, al Teatro Licinium progettato da Terragni e ha portato la sua arte anche nel capoluogo, al Carducci. Provo anche una certa commozione nel ricordare che Regina Cassolo Bracchi proprio a Como nel 1936 ha presentato quelle stesse opere che sono qui oggi in mostra». Una mostra che parte dal 1930 e arriva alla fine del secolo scorso, con l’anno 2000: questo significa che delle artiste sono ancora viventi e, infatti, alcune non sono mancate alla presentazione.

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