Como: «Nessun rispetto
per scuola e famiglie

Presidi, genitori e docenti: tutti delusi per la nuova stretta sulle lezioni in presenza

Amarezza, dispiacere e preoccupazione. Con la zona rossa e il ritorno alla didattica a distanza delle seconde e terze medie, si allontana sempre più il rientro in classe degli studenti lariani.

Una condizione mal tollerata, in particolare dai ragazzi e dai genitori, sempre più insofferenti e stufi. Ma pure fra i presidi e i docenti c’è la voglia di riavere i propri alunni in classe. In particolare, i dirigenti degli istituti comprensivi avrebbero preferito continuare in presenza. «Ci dispiace – commenta Grazia Miccolis, preside di “Como Borgovico” – al momento non abbiamo contagi, casi conclamati o classi in quarantena. Peccato, stavamo funzionando bene».

Sulla stessa linea di pensiero anche Daniela De Fazio, dirigente dell’istituto comprensivo Como Rebbio: «Il problema è all’esterno, non all’interno degli istituti».

Valentina Grohovaz, preside dell’istituto comprensivo Como Centro, sottolinea come non sia il massimo ricevere le comunicazioni ufficiali all’ultimo.

Nicolò Righi, il presidente dell’associazione genitori di Como Lago Collaboriamo, conferma la preoccupazione da parte di mamme e papà. «Alcuni hanno un figlio a scuola e l’altro a casa – spiega – e diventa difficile trovare una soluzione».

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