Niente montascale, non può uscire di casa

La storia La signora Carla Uboldi, 80 anni, è in carrozzina: «Il condominio l’ha rimosso e mai più rimesso». E così lei è bloccata: «Due settimane fa mi hanno aiutato dei muratori, ma altrimenti sono prigioniera qui»

«Quando sono uscita l’ultima volta? Due settimane fa, ma solo perché c’erano quattro muratori che stavano lavorando e che mi hanno aiutata, sollevando la carrozzina. Altrimenti...». Carla Uboldi ha 80 anni e vive in un condominio di via Leoni, al civico numero 12. È invalida, la salute è precaria, ed è costretta su una carrozzella spinta dalla donna che l’accudisce. Da un anno tuttavia la sua vita – per usare la stessa definizione che ha utilizzato dopo che l’abbiamo incontrata chiusa nel suo appartamento – è diventata «un Calvario». Tutto per colpa di un servoscala che è stato rimosso tempo fa perché pare fosse ammalorato e che non è più stato sostituito. Ed è francamente una beffa, due metri alla sinistra della scala, vedere ancora oggi la presenza di un cartello giallo e nero (“Servoscala in movimento”) che presegnala un qualcosa che non esiste da tempo.

Dipende dalla gentilezza altri

Solo che, ed è questo il problema, per scendere quei maledetti sette gradini (di questo stiamo parlando, non di interi piani di scale ma di sette gradini) ha bisogno di un aiuto esterno perché la donna che l’assiste non è in grado di poter sollevare lei e la carrozzina. Quindi, se nei paraggi si trovano a passare o lavorare persone disponibili ad aiutarla, la signora Carla può uscire di casa, proprio come avvenuto un paio di settimane fa, altrimenti deve rimanere chiusa nel proprio appartamento. Non esistono altre vie, altri percorsi, che le consentano di superare quel piccolo ma decisivo dislivello che la separa dalla via Leoni.

«Mi vede? - ci dice la signora Carla – Sono come un sacco vuoto. Non esco mai di casa, la mia vita è qui. Sono demotivata». Il paradosso è che la scala, come detto, c’era. E nei gradini dove era installata si vedono ancora i segni della rimozione. Poi, pare per guai legati ad una mancata manutenzione, oppure per problemi tecnici di altro tipo di cui non conosciamo il motivo (ieri abbiamo provato a contattare l’amministratore del condominio ma lo studio è chiuso per ferie e non abbiamo ricevuto risposta alla mail), il servoscala fu tolto e da allora mai più rimesso. Nello stabile in questione però vive anche la signora Carla che, da quando si è trovata bloccata sulla carrozzina (un anno fa circa) non può più uscire di casa autonomamente, dovendo sempre aspettare l’aiuto esterno di più persone.

«Tanti nella mia situazione»

«Il mio è un Calvario – ci dice sconsolata – Ci fosse il servoscala potrei uscire con la signora che sta con me, ma senza è impossibile. Qui ci sono altre persone invalide che hanno lo stesso problema. Abitano almeno quaranta famiglie in questi condomini. Oggi serve a me, ma potrebbe servire in futuro anche ad altri». Ed in effetti questo stabile è alto, almeno nove piani, con una scala A e una scala B, tutte però che confluiscono in uno slargo (fuori dai portoncini) che conduce ai sette gradini già citati. Da qui è poi possibile accedere al cancelletto che immette su via Leoni. Ma per chi ha problemi di deambulazione quella piccola barriera architettonica finisce per diventare un muro insormontabile.

La speranza è che il servoscala possa essere installato quanto prima. Perché una vita da reclusa a 80 anni è insopportabile, una spina ulteriore in giornate già piene di difficoltà. Basterebbe poco, crediamo. Sono sette gradini. Non uno di più.

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