«No a un Landriscina bis»
FdI e Forza Italia scaricano il sindaco

Vertice del centrodestra: soltanto la Lega continua ad appoggiarlo

Il sindaco Mario Landriscina incassa un secco no alla sua rielezione da due dei tre partiti che sostengono la sua maggioranza. Gli esponenti comaschi di Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno infatti detto no a un Landriscina bis, solo la Lega ha appoggiato l’idea di una ricandidatura.

Nei giorni scorsi i partiti alla guida della città si sono formalmente confrontati sulle elezioni comunali della prossima primavera, erano presenti i coordinatori provinciali dei partiti. Forza Italia ha espresso un deciso rifiuto al secondo mandato di Landriscina: «Assolutamente no», il messaggio agli alleati. Gli azzurri - comunque in minoranza nella compagine di governo cittadino - giudicano l’operato degli ultimi quattro anni largamente insufficiente.

La posizione di Fratelli d’Italia è nota e non è stata certo più morbida, i rapporti con il sindaco sono ormai al minimo sindacale soprattutto in contrapposizione con la Lega come principale competitore in seno al centrodestra. Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno però alternative forti in mano o forse, per il momento, cercano di non bruciare nomi. A livello territoriale la compagine di Giorgia Meloni ha indicato il coordinatore provinciale Stefano Molinari, già assessore in città, pronto nel caso a fare un passo avanti come «uomo di partito». Tutto ciò basta a capire come i rapporti interni alla maggioranza non siano certo idilliaci.

La lista civica che sostiene il sindaco non è pervenuta, dopo molte defezioni ha ormai un peso politico relativo, sarà presente solo nel caso di un secondo mandato del sindaco.

Quanto alla Lega, a fare quadrato attorno al sindaco è soprattutto Alessandra Locatelli, ex vice di Landriscina e oggi assessore regionale. Accanto a lei Elena Negretti, esponente della lista civica ma vicinissima alla Lega, nonché fedelissima del primo cittadino. L’assessore Negretti si è detta convinta ci siano i margini per andare avanti. È vero che anche all’interno della Lega si è levata qualche voce contraria, non tutto il partito è così convinto. Contattati, i diretti interessati non si espongono.

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