Non pagavano gli interessi sui buoni
Poste condannate dalla Banca d’Italia

Il collegio arbitrale accoglie il ricorso presentato da una risparmiatrice comasca: avrà 14mila euro

Como

Il collegio arbitrale della Banca d’Italia ha condannato in questi giorni le Poste a versare 14mila euro di interessi a una signora comasca titolare di due buoni fruttiferi postali emessi nel 1988. Alla fine dello scorso anno, volendo ottenerne il rimborso, la signora aveva scoperto che, contrariamente a quanto riportato nella “legenda” impressa sul retro dei titoli (generalmente si tratta di un timbro), l’ente non le avrebbe liquidato gli interessi accumulati tra il ventesimo e il trentesimo anno.

Assistita dall’avvocato Massimiliano Galli, la signora si è rivolta alla Banca d’Italia, il cui collegio ha rilevato una incongruenza abbastanza macroscopica, il fatto cioè che l’ente avesse impresso i nuovi buoni, con le loro differenti condizioni di rendimento, sui moduli prestampati di quelli vecchi, e con questo ingenerando un equivoco le cui conseguenze non possono, evidentemente, ricadere sulle spalle di chi a suo tempo acquistò alle condizioni riportate nero su bianco.

In tutto le Poste dovranno corrisponderle, come detto, una cifra di oltre 14mila euro, che sono corrispondenti a circa 60 euro al mese per 240 mensilità intercorse tra il 2009 e il 2019.

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