«Non respirava, era incosciente. Così abbiamo salvato Amar»

Appiano Gentile, il racconto dei due soccorritori intervenuti per la bimba di pochi mesi. «Quando ho sentito la piccola piangere il mio cuore ha cominciato a battere a mille»

«Amar, Luna in italiano, rimarrà sempre nel mio cuore». Ne è certo Claudio Barlume, il soccorritore dipendente della Sos di Appiano, che con il collega Matteo Lietti ha salvato la vita alla piccola Amar di tre settimane. Martedì pomeriggio sono intervenuti in via Volta per soccorrere la bimba, che stava soffocando perché un rivolo di latte le era finito nelle vie respiratorie.

«Quando siamo arrivati la bambina era già in arresto respiratorio, aveva le vie aeree ostruite dal latte – racconta Barlume, 38 anni di Caronno Pertusella, capo equipaggio – Era incosciente e non respirava. Ci siamo subito accorti della gravità della situazione». Hanno agito con una “freddezza” da manuale del soccorso.

«Ho strappato la bimba dalle braccia della madre, che ci attendeva in strada, e l’ho adagiata sul lettino in posizione laterale di sicurezza – prosegue Barlume - Aprendole delicatamente la bocca, le ho inserito un piccolo sondino di aspirazione, nel contempo ho chiamato la centrale operativa. Mi ha risposto un infermiere molto in gamba che mi ha seguito lungo tutto il percorso, fino all’arrivo dei mezzi di soccorso avanzati. Siamo riusciti ad aspirare i liquidi e a liberarle le vie aeree».

Attimi intensi. «Quando l’ho sentita piangere, il mio cuore ha cominciato a battere a mille – dichiara Barlume – Invece, negli istanti precedenti sembrava che il tempo si fosse fermato e che un minuto durasse un’eternità». Stessa sensazione del collega, anche lui dipendente della locale Sos, che l’ha assistito nell’intervento.

«È stata una felicità immensa vederla riprendersi, dopo averla presa in braccio pochi istanti prima e non sentirla respirare, né piangere – commenta Lietti, 23 anni di Como – In quei momenti non c’è spazio per la paura, si deve rimanere concentrati e intervenire nella maniera più adeguata e veloce possibile».

Pochi secondi

In meno di minuto hanno salvato la vita ad Amar. Tre minuti dopo sarebbe stato troppo tardi.

«Ho fatto molti interventi su bambini, ma mai un caso simile – afferma Lietti - Mi hanno commosso il ringraziamento dei genitori e il post di una delle figlie della coppia, che sulla mia pagina Facebook ha scritto “Avete salvato la mia sorellina, siete degli angeli. Vi ricorderemo a vita”. Sarà lo stesso per noi».

Barlume aggiunge: «Ho ancora la pelle d’oca nel ricordare quando il papà e la mamma della piccola (Mouhamad Boidoun e Randa Farhat) sono venuti a ringraziarci in sede. Si sono inginocchiati, ci hanno baciato le mani e, piangendo, il papà ha detto “Grazie di tutto, perché mia figlia è qui con noi”. Nella mia “carriera” non si era mai inginocchiato nessuno».

E pensare che martedì pomeriggio non sarebbe dovuto neanche essere in servizio: «Finivo alle 13, ma mi è stato chiesto di prolungare il turno fino alle 15; alle 14.30 è arrivata la richiesta di soccorso».

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