Notifiche nella posta certificata
Corsa contro il tempo in Comune

Entro il primo febbraio gli enti locali dovranno adeguarsi

Polizia locale a confronto con l’azienda che ha l’appalto delle spedizioni

Il tempo a disposizione delle amministrazioni locali e delle forze di polizia per adeguarsi alle prescrizioni sul domicilio digitale è poco: meno di dieci giorni e per tutti varrà l’obbligo di notificare le sanzioni per infrazioni al Codice della strada in via prioritaria attraverso la Pec, ovvero inviando l’atto via mail all’indirizzo di posta certificata dell'automobilista.

Una rivoluzione attesa da anni (la normativa sul domicilio digitale è del 2013, ma non vi è mai stata data esecuzione fino ad oggi), che permetterà di tagliare i costi per la notifica (fino a 18 euro interamente a carico del sanzionato, anche se più di un giurista sostiene che il codice dice altro) e di eliminare tutte le incertezze del recapito attraverso la posta tradizionale.

La novità rischia però di cogliere molti enti locali impreparati. La Polizia locale di Como si sta confrontando in questi giorni, attraverso l’Ufficio verbali, con MegAsp, la società cui è demandata il servizio di gestione delle contravvenzioni.

Già da ora il Comune consente il pagamento on line delle multe, ed è una facilitazione non da poco. Ma il cambiamento introdotto dal decreto è una svolta radicale per la pubblica amministrazione perché prevede che nel caso in cui il sanzionato non fornisca il proprio indirizzo di pec, o nel caso in cui non sia presente al momento della redazione del verbale (per esempio per un divieto di sosta), questo venga «cercato dall’ufficio da cui dipende l’organo accertatore che ha redatto il verbale di contestazione, nei pubblici elenchi per notificazioni e comunicazioni elettroniche a cui abbia accesso».

Soltanto in assenza di indirizzo pec, si dovrà procedere alla notifica tradizionale. Nell’ipotesi in cui si sia in possesso di una pec e si riceve invece la multa su carta, si possono contestare i costi della notifica e la sua validità. In questa ultima circostanza il Sole 24Ore ieri si spingeva a supporre anche la nullità dell’atto.

Chi si doterà di pec avrà l’onere di consultarla periodicamente: l’atto infatti si intenderà come spedito «nel momento in cui viene generata la ricevuta di accettazione» e verrà considerato notificato quando «viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio Pec», indipendentemente dal fatto che la mail sia stata letta dall’interessato o meno.

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