Numeri tragici
Cento morti in più
in tre settimane

I datiI positivi in provincia ieri sono saliti a 762 Guariscono i primi pazienti, ma ad oggi sono solo sei

Como

La provincia di Como è tra le meno colpite dai contagi. E nonostante questo nelle ultime tre settimane oltre cento comaschi sono morti a causa delle complicanze causate dal coronavirus. Sono numeri tragici, ancorchè infinitamente più bassi di quelli di realtà come Bergamo, quelli che emergono dall’andamento del virus nella nostra provincia.

Nella giornata in cui i contagi hanno ricominciato a correre pericolosamente, dopo tre giorni di calo che avevano fatto sperare all’inizio dell’inversione di tendenza, a Como i dati ufficiali segnalano il superamento dei cento lutti che hanno segnato il Comasco in questo drammatico mese di marzo. Ieri, dai Comuni, è arrivata la notizia di almeno altre sette persone morte. A Senna Comasco è morto un uomo di oltre settant’anni. A Sala Comacina le vittime del Covid salgono addirittura a cinque (su un totale di una decina di contagi) dopo la morte di un uomo di 75 anni. A Como città sfiorati i cento contagi e raggiunti i venti morti: l’ultimo in ordine di tempo è un pensionato di 82 anni. Aveva 86 anni, invece, il paziente residente a San Fermo e morto in ospedale. Decisamente più giovane quello morto a Bregnano: 62 anni.

Dietro ogni numero, dietro ogni età, una storia diversa. La storia di uomini e di donne che, dopo aver contratto il coronavirus, hanno avuto polmoniti gravissime risultate loro fatali. Sono già 47 i Comuni della provincia dove sono risuonate le campane a morto per piangere almeno una persona che non è riuscita a vincere la battaglia contro il virus.

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