Nuova Camera di Commercio: Como sceglie di andare con Lecco

Via libera del tavolo della competitività. Taborelli non chiude però la porta a Monza e Varese

La nuova Camera di Commercio ridisegnata in base ai criteri della riforma ha fatto ieri il primo passo verso l’accorpamento (ormai scontato) con Lecco. La legge, del resto, al di là di alcuni aspetti nebulosi che dovranno essere chiariti nei decreti attuativi, prevede espressamente una soglia dimensionale minima di 75mila unità. Como, da sola, è a quota 60.507, mentre Lecco è a 33.523.

Oltre a questo dato, però, bisogna tenerne presente un secondo: 60, cioè il numero complessivo in tutta Italia delle Camere di Commercio. Ecco spiegato il perché, un solo accorpamento con Lecco, potrebbe non essere sufficiente.

Non a caso il tavolo della competitività che si è riunito a Villa del Grumello con i rappresentanti delle categorie e i politici ha dato mandato di proseguire con l’unione con Lecco, ma di sondare anche i campi di Monza e Varese.

Como e Lecco unite arrivano allo sogna di 94.088 unità. Aggiungendo anche Monza Brianza si arriva a 184.373. Più in salita la strada con Varese (si arriverebbe a 182.068).

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