Ospedale Valduce, l’appello dei pediatri: «Il reparto va salvato, grave chiuderlo»

La scelta L’ex primario Maccabruni: «È importante anche per diagnosi e casi complessi» - Caminiti: «Quando si parla di bambini non si possono fare questioni di soldi o di convenienza»

La chiusura da agosto della Pediatria e del Pronto soccorso pediatrico del Valduce crea non poche preoccupazioni ai pediatri comaschi.

I letti ospedalieri dedicati a bambini e adolescenti si riducono ad una quarantina, in un territorio come il nostro che già ha carenza di posti letto. Con la Pediatria dell’ospedale di Cantù chiusa d’estate per mancanza di personale la pressione si riversa sul Sant’Anna.

Il Valduce ha già perso la Terapia neonatale

«Sono stato a lungo primario della Pediatria del Valduce e direttore del materno infantile – racconta il dottor Mario Maccabruni, ora in pensione – chiudere il reparto è un peccato grave. Certo c’è stato un calo della natalità, ma i posti letto rimasti alla provincia sono pochi. È cambiato il modo di gestire il paziente, si arriva sempre meno al ricovero, ma la Pediatria del Valduce è importante anche sotto il profilo diagnostico, per gestire le complessità. Oltre che a rispondere alle urgenze con il Pronto soccorso pediatrico. Un aspetto cruciale per Como visto che il Pronto soccorso del nuovo Sant’Anna è sotto pressione praticamente da quando è stato costruito. Quanto al Valduce ha già perso l’anno scorso la Terapia intensiva neonatale, gli resta il nido. Non deve essere ridimensionato».

La decisione del Valduce è motivata dal calo dei ricoveri pediatrici avvenuto negli anni e nella necessità di allocare meglio le risorse. Certo il soccorso pediatrico di via Santo Garovaglio macina 5mila accessi l’anno, non pochi, al Sant’Anna lo stesso servizio conta 14.500 accessi.

«Sulla salute dei bambini non si può fare economia – dice Alfredo Caminiti, ex direttore del Materno infantile dell’Asst Lariana – non può essere una questione di soldi o di convenienza. Per il centro di Como il Valduce è un riferimento. In provincia a Cantù la pediatria che dirigevo fino a pochi mesi fa è chiusa per permettere a medici e infermieri di fare le ferie. Confido riescano a riaprire presto, ma non è facile. La fascia pediatrica va meglio tutelata. La politica locale non vada incontro di nuovo ad un fallimento».

«La fascia pediatrica va meglio tutelata»

La politica si sta muovendo, con un tavolo aperto tra Ats, Asst Lariana e Valduce per mediare e trovare soluzioni. Magari un potenziamento del Sant’Anna o una riapertura della Pediatria dall’autunno. E si spera salvare il Pronto soccorso pediatrico di via Santo Garovaglio. Fratelli d’Italia sta raccogliendo le firme per dire no alla chiusura della Pediatria, basta navigare su change.org.

«Il Valduce per me è casa – racconta la pediatra Cinzia Sforzini – è un ospedale piccolo vicino ai bisogno di cura dei cittadini del centro. Ha una posizione strategica. Ma ha anche delle competenze davvero speciali in grado di aiutare le famiglie e i bambini. Mi spiace immensamente. È vero però che mancano gli specialisti, si fa sempre più fatica a trovarli».

«Da pediatra sono preoccupata – racconta la collega Daniela Moscatelli – i posti letto per minorenni nel Comasco sono troppo pochi. Quando il Sant’Anna entra in difficoltà il Valduce riesce sempre a sopperire e viceversa. Il lavoro purtroppo durante la pandemia non è mai mancato e ancora non sappiamo cosa succederà il prossimo autunno».

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