Palestre a pezzi, i presidi si arrabbiano
E vietano l’ingresso alle società sportive

Le condizioni degli impianti all’interno delle scuole cittadine è spesso disastrosa

Le scuole chiudono le porte delle palestre alle società sportive: c’è un problema di convivenza tra gli alunni e gli atleti, ma soprattutto di sicurezza e di strutture decadenti. In una città che ha tanta fame di sport ma non ha nemmeno un palazzetto finisce che si mettono a litigare scuole e società sportive.

L’istituto comprensivo di Rebbio ha fatto sapere al Comune e alle squadre che si allenano in via Cuzzi che è pronta la revoca della concessione degli spazi se le società non rispetteranno le regole e se l’amministrazione non sistemerà almeno le luci di emergenza.

L’istituto comprensivo Como Nord in consiglio d’istituto aveva addirittura deliberato il no alla concessione delle palestre per le squadre esterne. Poi con un po’ di mediazione per la palestra delle primarie di Sagnino e per quella di Monte Olimpino si è deciso di tenere le porte aperte fino al 30 settembre, a patto che tutti i lavori di manutenzione venissero completati. Siamo al 4 di ottobre e a Palazzo Cernezzi dicono che «è questione di giorni».

«La titolarità degli spazi è dei presidi – spiega l’assessore allo sport Marco Galli – Hanno facoltà di chiudere le palestre. Quanto ai rapporto tra scuole e società sportive, l’anno scorso ho costruito un regolamento, poi approvato, che speravo potesse aiutare una convivenza da sempre difficoltosa».

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