Palestre, dopo Albate riapre la Parini: «Via Giulini? Fatto nulla per 20 anni»

Edifici a pezzi Da lunedì tornano le società sportive nella struttura chiusa da prima del Covid - Il sindaco: «Task force sull’anticendio. Per la Ronchetti e via Cuzzi ci vorranno alcuni mesi»

Como

Dopo le due palestre delle scuole di Albate in piazza IV Novembre lunedì aprirà quella della scuola Parini in via Gramsci, chiusa da lungo tempo. «Era inutilizzabile da oltre due anni - dice il sindaco Alessandro Rapinese - e da lunedì sarà a disposizione delle società sportive. Nel giro di poco riapre la terza palestra, ma l’obiettivo resta quello, progressivamente, di riaprirle tutte nel corso del mandato». Moltissimi spazi sono inagibili perché non a norma con l’antincendio.

«Puntiamo su una task force sulle certificazioni anticendio»

«Adesso - aggiunge il primo cittadino - puntiamo su una task force sulle certificazioni anticendio per arrivare ad avere progetti definitivi e, quindi, finanziabili in modo da eseguire gli interventi necessari per riaprire. Per via Cuzzi e via Giulini io spero di restituirle alla città per sempre, se più deroghe o limitazioni nell’arco di quattro o cinque mesi».

Impossibile, secondo il sindaco dare tempistiche precise e anche a livello complessivo di tutte le strutture: «I tempi - chiarisce - dipendono dagli accertamenti. I precedenti incarichi a nostro giudizio non erano funzionali alla riapertura e il segretario generale sta verificando». Il sindaco fa presente però di aver «già detto agli uffici che la prima cosa da fare è la fase cognitiva per stabilire, impianto per impianto, cosa è necessario in modo da predisporre il progetto esecutivo e avviare i lavori. Abbiamo 25 scuole e gli edifici comunali da mettere a posto. Alcune pratiche sono ferme dal 1986». Da oltre trent’anni. Con una battuta amara Rapinese dice: «Abbiamo scherzato con il fuoco».

Nel merito aggiunge: «Rivedere l’incarico per lo studio sull’antincendio ha l’obiettivo di velocizzare le cose per arrivare subito ai progetti esecutivi per capire gli interventi finanziabili. Alcuni sono davvero minimi, ma vanno previsti».

«Via Giulini ha problemi di certificazioni antincendio da 20 anni»

Una delle palestre, quella di via Giulini, è chiusa dall’estate a tempo indeterminato e già per tutto lo scorso anno le partite si erano disputate tutte a porte chiuse senza pubblico, per i requisiti mancanti dal punto di vista normativo. E su questo Rapinese non ci sta e punta il dito sui suoi predecessori: «Via Giulini ha problemi antincendio da 20 anni e se avessero dedicato qualche minuto, non ore alla pratica sarebbe già tutto risolto da almeno 18 anni. Io spero tra quattro, cinque mesi, di riconsegnarla alla città a posto e senza più limitazioni. Più guardo la gestione del patrimonio e delle pratiche anticendio, mi rendo conto che qui non è questione di soldi, ma di amore e del volersene interessare. Io non sono un esperto, ma sono sicuro che non avremmo avuto tutti questi problemi e, infatti, Como è un caso più unico che raro in tutta Italia, un caso da studiare visto che non abbiamo un edificio a norma». Sempre sulla questione impianti sportivi venerdì mattina in Comune si è tenuto il faccia a faccia tra il sindaco e i privati per il futuro della piscina di Muggiò. Una giornata che inizialmente sembrava essere decisiva si è invece conclusa con una fumata grigia, cioè con lo slittamento in avanti di tutto di un paio di settimane. Sotto la lente ci sono più soluzioni, ma andrà deciso se andare avanti con il piano dei privati oppure se archiviarlo definitivamente.

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