Paratie, il giudice ha fretta
«Riducete i testimoni»

Magistrato trasferito a Milano. Il presidente: «Acceleriamo». Tensione alle stelle in aula

Ci sono due momenti che sintetizzano alla perfezione la lunga e incandescente udienza di ieri per il processo paratie. Sono i primi minuti del mattino e della ripresa pomeridiana.

Protagonista la presidente della Corte chiamata a giudicare ex sindaci, dirigenti pubblici passati e presenti, imprenditori e professionisti. Il giudice Valeria Costi esordisce al mattino con una richiesta accorata rivolta - soprattutto - agli avvocati degli imputati. Uno dei suoi colleghi, Cristian Mariani, ha infatti da poco ottenuto il trasferimento a Milano. Resterà applicato a Como solo per finire il caso paratie: «Ma invoco il principio della giusta durata del processo» spiega la presidente raccomandando di trovare un modo per arrivare più velocemente alla sentenza. Da qui la richiesta: «Ridurre la lista dei testimoni e consentire, dove possibile, di acquisire i verbali» delle testimonianze rese davanti al pubblico ministero e alla polizia giudiziaria.

La proposta, a dispetto della garanzia di «benevolenza» della corte a fronte della «collaborazione delle difese» non fa breccia negli avvocati. Anzi.

A farlo capire è la ripresa dell’udienza al pomeriggio, quando sempre la presidente della Corte, reduce da una mattinata di battibecchi tra accusa e difesa, è costretta a richiamare tutti i presenti: «Non si alza più la voce!».

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