Paratie, Lucini: «Non lascio»
Ma si allontana il secondo mandato

Il sindaco dopo il blitz della Finanza: «Non so se c’è soluzione, ma non mi dimetto»

Dopo una dura giornata, iniziata all’alba con la Guardia di Finanza ad acquisire i documenti in Comune sulle paratie, il sindaco Mario Lucini conferma: «Non so se ci sia una soluzione sul caso paratie, ma non mi dimetto».

Ieri un caffè con qualche assessore fidato e poi di nuovo in Comune, con le auto dei finanzieri (in borghese) parcheggiate all’ingresso e i militari inviati dalla Procura sparsi per gli uffici del primo piano. Alle 12 ha fissato una riunione della sua giunta (assenti il vicesindaco Silvia Magni e Savina Marelli) per spiegare quello che stava succedendo e rinviando a domani - quando si terrà la consueta convocazione dell’esecutivo - valutazioni approfondite e decisioni.

Camicia azzurra, maglione grigio, Lucini all’uscita dalla sala giunta, di fianco al consiglio comunale, si trova davanti un muro di giornalisti e telecamere in quella che, è chiaro a tutti, è la giornata più difficile dal maggio 2012, quando entrò in Comune per la prima volta da sindaco di Como: «Posso confermarvi che ho ricevuto un’informazione di garanzia in qualità di rappresentante legale dell’ente per quanto riguarda presunti abusi edilizi realizzati sul cantiere delle paratie in quanto non sarebbero sostenuti i lavori fin dal loro inizio da titoli abilitativi validi» ha detto. Adesso - ha aggiunto - «ci prendiamo il tempo per verificare tutto quanto, valutare i contenuti e capire cosa succede domani. Oppure oggi pomeriggio (abbozza un sorriso amaro, ndr)».

E insiste, sulla questione: «È chiaro che l’opzione di azzeramento del cantiere è un’opzione molto penalizzante per la città. È quella verso cui ci indirizzano, in modo non esplicito ma evidente, i documenti di Anac. Queste scelte hanno però delle conseguenze e voglio per questo che sia analizzato, punto per punto, tutto quanto viene giudicato pregiudizievole dell’approvazione della variante perché voglio che qualcuno mi dica compiutamente se c’è qualche elemento superabile che ci consenta di andare avanti o se, invece, ci sono elementi inamovibili che pregiudicano questa strada».

Poi la conferma: «Ho dato la disponibilità per questa responsabilità per cercare di risolvere diversi problemi, quello delle paratie in modo particolare. Un problema che non abbiamo certo creato noi. Io non scappo di fronte alle difficoltà, ma vado avanti a cercare se esiste una strada per risolvere questo problema. Se esiste. A questo punto, sul fatto che esista la strada per risolvere questo problema, qualche dubbio comincio a pormelo».

Intanto però il secondo mandato si allontana. E come ipotesi di candidati girano i nomi di Daniela Gerosa e Lorenzo Spallino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA