Patria, il ministro promette
«Risolveremo tutto a breve»

Chiara Brag a (Pd) promette un interessamento di Franceschini - Poche certezze, se non che il fascicolo è “incagliato” negli uffici romani

Sarà direttamente il ministro alla Cultura ad interessarsi del caso del Patria. La pratica per far rivivere la storica imbarcazione varata nel 1926 si è persa da qualche parte tra la sede dell’amministrazione provinciale e la Soprintendenza, nessuno sa più che fine abbia fatto la richiesta di autorizzazione per trasformare il piroscafo in un hotel galleggiante.

«Ho parlato direttamente con il ministro Dario Franceschini - ha detto ieri la parlamentare comasca del Pd Chiara Braga -, l’ho informato dei fatti ed ho raccolto il suo impegno ad attivarsi in tempi rapidi nel tentativo di risolvere la questione».

Lo scorso anno a fine novembre l’ente provincia aveva aperto un bando per affidare il bene a possibili interessati. Una cordata di imprenditori, (The Lake of Como Steamship Company Snc ovvero Giorgio Porta ed Enrico Guggiari) si era proposta con l’idea di realizzare un albergo sull’acqua. Ma per mettere mano all’imbarcazione storica occorreva, e occorre tuttora, il consenso delle belle arti.

Tra ritardi, rinvii, tempi non rispettati per le risposte e pareri favorevoli arrivati oltre i limiti, tutto il faldone relativo al Patria è stato spedito a Roma. Provincia e Soprintendenza hanno spiegato che una commissione regionale deputata alla valutazione del caso è stata soppressa prima dell’estate dall’ex governo giallo verde e che ora la competenza è stata trasferita direttamente agli uffici del ministero della cultura, nella Capitale. E dunque nelle mani del ministro del nuovo governo giallo rosso.

Ecco il motivo dell’appello al ministro per i beni e le attività culturali Dario Francheschini.

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