Pioggia e guasti, lunedì nero dei trasporti
Migliaia di pendolari appiedati

Strade e autostrade, traffico infernale - Ma sono stati i pendolari a pagare il prezzo maggiore

Treni, autobus, auto. Sotto la pioggia caduta tutto il giorno a tambur battente - con danni per fortuna contenuti nel Comasco, di gran lunga più devastanti nel capoluogo lombardo - si è consumato ieri il lunedì nero del trasporto pubblico, su gomma ma anche su ferro: chiedere, per credere, alle migliaia di pendolari che si muovono ogni giorno da e per Milano, così come ai tanti che cercano di raggiungere il capoluogo lariano dai Comuni della provincia.

Code ovunque: a partire dall’autostrada, da Grandate fino al valico di confine, specialmente in prossimità dei cantieri che appena oltre Monte Olimpino hanno imposto il restringimento della carreggiata.

In crisi la Garibaldina per il crollo di un muro sabato, in difficoltà via Rienza e la discesa da Camnago, consuete le code dalle ex statali in entrata dall’hinterland. Problemi - ma non è detto che non siano, ormai, quasi ordinari e che no riguardino direttamente il maltempo - a bordo degli autobus di linea frequentati dagli studenti. Diverse le segnalazioni di mezzi strapieni che saltano le fermate o di disagi, come un finestrino aperto bloccato su un bus in arrivo da Lipomo inondato d’acqua piovana. La debacle dei treni è stata memorabile: verso le sei e mezza del mattino un blocco tra Cadorna e Bovisa ha mandato in tilt buona parte delle linee. Il risultato sono stati ritardi, variazioni ai percorsi e cancellazioni su tutta la rete. Anche sulla Como Chiasso si sono accumulati minuti d’attesa, fino a 40, non poco considerando che è il tempo di percorrenza complessivo della tratta. E così sono saltate diverse corse, spiega Trenord, «a causa dell’eccessivo ritardo accumulato dal treno precedente». Un rilevamento puntale alle 7.30 sul treno delle 7.07 partente dalla Svizzera segnava già 21 minuti di ritardo quando ancora non era arrivato nella nostra città. Il 6.49 da Como viaggiava con 18 minuti di ritardo, mezz’ora il ritardo della corsa successiva, il 7.13 da Chiasso è arrivato dopo 36 minuti, 34 il treno nel senso opposto da Porta Garibaldi, da Chiasso ancora alle 9.47 bisognava aspettare ulteriori 34 minuti. Tra i tanti motivi addotti, si legge sul portale dell’azienda dei trasporti, «le avverse condizioni meteo, per le quali si è resa necessaria una riduzione della velocità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA