Porta Torre diventa “piazza della Pace”
Tanti comaschi a sostegno dell’Ucraina

Ieri mattina alcune centinaia di persone unite nel chiedere lo stop a Putin Sindacati, politici, associazioni e famiglie: «Vicini a chi vive qui e soffre»

Soffiano terribili venti di guerra ai confini dell’Europa, ma nel cielo, di un blu quasi dipinto, a Como sventolano decine di bandiere della pace in segno di vicinanza al popolo ucraino.

L’anima pacifista comasca è scesa in piazza ieri mattina in piazza Vittoria (ribattezzata “piazza della Pace”) per ribadire a gran voce un no alla guerra in Ucraina. Il presidio è stato organizzato dal Coordinamento comasco per la pace e dal Mese della Pace Como.

Un parterre colorato e animato da buone intenzioni composto soprattutto da giovani, ma anche donne e bambini, sigle sindacali e associazioni del territorio che si sono riunite in un presidio simbolico in favore della neutralità attiva dell’Italia. Diversi oratori si sono alternati al microfono a partire da Roberto Caspani , presidente del Coordinamento comasco per la Pace. Presenti anche alcuni sindaci tra cui quelli di Olgiate Comasco, Lurate Caccivio, Lurago d’Erba, Senna e Appiano Gentile.

«Ci schieriamo per una soluzione pacifica dei contrasti ottenuta con il confronto, il dialogo e la negoziazione fra le parti - le parole di Caspani citando un appello condiviso dai partecipanti -. Chiediamo agli organi nazionali e internazionali di intervenire con la loro influenza perché non si degeneri in atti bellici e violenti che possono provocare il coinvolgimento di altre nazioni e un allargamento delle ostilità. Chiediamo all’Italia e all’Europa di prendere iniziative urgenti e significative, da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la propria indisponibilità a sostenere avventure militari. Siamo vicini alle persone di quei Paesi che abitano in Italia, alle Chiese russe e ucraine presenti anche nel nostro territorio che assistono impotenti all’escalation della guerra e alle sofferenze dei loro popoli».

Tra i presenti anche alcune donne ucraine residenti nel Comasco. Una ha innalzato un cartello giallo con la scritta: ”Ucraina vuole la pace. Il regime russo ha mandato mio nonno nei gulag e oggi mio nipote si trova vicino a Kiev”. Al presidio anche alcuni consiglieri comunali, il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo e, con le loro bandiere, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Arci, Acli e Pd.

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