Primavere, ultimo capitolo
I robot protagonisti

A Erba stasera la scienziata esperta di biorobotica Laura Margheri

Con “Storie della biorobotica: quando la natura ispira l’innovazione tecnologica” e l’intervento di Laura Margheri, scienziato, si chiude questa sera la rassegna 2019 de Le Primavere. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con il progetto #YouthLab, è alle 20.30, a Erba, nella sede dell’associazione Noivoiloro (via del Lavoro, 7). L’ingresso è libero e ci sono ancora alcuni posti disponibili ma è obbligatoria la prenotazione o attraverso il sito leprimavere.laprovincia.it oppure contattando la segreteria de La Provincia al numero 031582420.

Il viaggio di questa nona edizione de Le Primavere era cominciato con Domenico Laurenza, storico della scienza e studioso del Codice Leicester, uno dei manoscritti di Leonardo da Vinci, dal 1994 di proprietà di Bill Gates. Leonardo, di cui quest’anno ricorre l’anniversario dei cinquecento anni dalla morte, è stato, infatti, il filo conduttore degli incontri che da marzo hanno accompagnato il pubblico alla scoperta del genio e dell’invenzione. Il viaggio si conclude stasera e tra i protagonisti presentati da Margheri avremo anche Leonardo. Molti progetti dello scienziato, del resto, furono ispirati proprio dall’osservazione della natura e Leonardo è considerato uno dei precursori della biomimetica o biomimesi, la scienza che studia la natura e la trasferisce nelle attività e tecnologie umane.

Trentasette anni, nata a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, una laurea in ingegneria biomedica, un dottorato in Biorobotica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Laura Margheri ha lavorato per due anni, fino all’anno scorso, all’Imperial College di Londra nel laboratorio di robotica aerea.

A fine 2018 è rientrata in Italia come ricercatrice post-doc nel Centro di Micro-BioRobotica di Pontedera dell’Istituto Italiano di Tecnologia. In questo laboratorio, diretto da Barbara Mazzolai, si progettano e sviluppano nuove soluzioni robotiche e componenti avanzati guardando alle piante e agli animali. E saranno proprio le piante e gli animali, insieme a Leonardo, i protagonisti di questa sera.

«Attraverso l’osservazione delle caratteristiche dei modelli che ci offre la Natura e lo studio di materiali, dei meccanismi, delle capacità sensoriali, decisionali e comportamentali, sia di animali che di piante - spiega Laura Margheri - è possibile progettare nuovi robot in grado di muoversi, adattarsi e operare meglio in ambienti non strutturati, che possano essere utili strumenti al servizio dell’uomo e al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente».

Tecnologie i cui ambiti di utilizzo includono, ad esempio, il monitoraggio ambientale e l’esplorazione del suolo alla ricerca di nutrienti, di acqua, ma anche di inquinanti, sia sulla Terra, sia su altri pianeti.

Si parlerà di multidisciplinarità e multiculturalità, qualità che, secondo Margheri, lo scienziato del futuro deve coltivare.

Indispensabile, infine, un grande amore nei confronti della Natura, considerando «l’importanza di progettare nuove tecnologie che tengano conto anche del quadro della sostenibilità e del concetto di riutilizzo, per contribuire con una maggiore attenzione e sensibilità, alla salvaguardia dell’ambiente». Appuntamento a Erba.

© RIPRODUZIONE RISERVATA