Profughi, l’ultimo dramma
Notte nel parco
con un bimbo di un mese

A Como il dramma di una donna eritrea con il neonato: «Notte al parco, già respinta al confine ma non vado via». Ottanta persone ieri sera in zona San Giovanni

«Cerchiamo felicità, pace e libertà, credo che sia così per tutti gli esseri umani». In queste poche parole ieri un giovane eritreo alla stazione di San Giovanni ha condensato il senso assordante del suo viaggio. E mentre racconta sta sistemando le tendine di una culla per una mamma con il suo bebé che ha un mese e mezzo di vita. Mamma e piccolo sono arrivati a San Giovanni proprio ieri, per loro quella appena trascorsa è stata la prima notte al parco.

La culla è stata donata da un anonimo comasco, consegnata dai tanti volontari che da giorni svolgono un’attività preziosa ed instancabile e “adatta” alle esigenze del momento da un giovane che non è il papà del bimbo ma che mette in quel gesto tutta la cura del mondo.

Ottanta persone

Nel tardo pomeriggio sul prato c’erano più di ottanta persone e un gruppo vicino ad uno degli ingressi della stazione. Alla sera erano almeno 150 persone. Tra loro anche una donna incinta e dei minorenni. «Vorrei riprovare ad andare in Germania - spiega la mamma del bimbo nella culla - ho già tentato una volta in treno ma mi hanno rimandato indietro, proverò di nuovo perché il mio desiderio è raggiungere parte della famiglia, non stare qui».

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