Prometteva maxi guadagni con l’oro
Ex calciatore condannato per truffa

Tre anni e 10 mesi a un osservatore del Parma residente a Olgiate. Garantì ricavi del 50%. Mano più pesante (5 anni e sette mesi) per il coimputato

Al termine di un processo del quale spicca soprattutto la distanza temporale dai reati contestati (si tratta di fatti risalenti al 2012, per i quali la sentenza di primo grado matura dopo sette anni), il tribunale di Como ha condannato per truffa ed estorsione un comasco di 51 anni, residente a Monte Olimpino (cinque anni e sette mesi più 1700 euro di multa) e un 35enne residente a Olgiate Comasco, già titolare di una attività di locazione di giochi da sala , oltre che ex calciatore e osservatore per il Parma calcio (tre anni e 10 mesi più 2.400 euro di multa).

Si tratta di una storia piuttosto complicata, ambientata tra Como, Chiasso, la riviera romagnola e - se non altro a parole - a Quarto Oggiaro. La vittima, che dovrebbe poter usufruire di un risarcimento a titolo provvisionale di 10mila euro, risiedeva a Oltrona San Mamette, e all’epoca aveva 29 anni e venne coinvolto nell’“affare del secolo”, e cioè nell’opportunità di investire un bel po’ di denaro nell’attività di una ditta svizzera che fondeva oro.

Si trattava, capo di imputazione alla mano, di acquistare un po’ di metallo usato, da rivendere con margini di guadagno che l’imprenditore prospettava notevolissimi, non inferiori al 50% dell’investimento. Si fece consegnare a più riprese circa 22mila euro dopodiché, nel mese di giugno, partì, armi bagagli e famiglia, per una vacanza a Rimini. Anziché restituire con gli interessi le somme investite in oro, da laggiù riuscì a farsi consegnare altri soldi.

Il gioco non durò molto. Alla fine l’ “investitore” capì di essere stato raggirato, ma quando, nei mesi successivi, si fece avanti per riavere il suo denaro,si sentiva rispondere «Stai attento a come parli in giro... ti faccio passare io la voglia di parlare...».

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