Province, il dietrofront di Maroni
«Ne parleremo dopo il referendum»
#unsololago

Lettera di Maroni ai sindaci: sono solo bozze e ne parleremo solo se e quando passerà il referendum costituzionale

La Regione ha congelato la creazione dei nuovi Cantoni, il provvedimento che tanto sta facendo discutere in quanto prevede lo smembramento della provincia di Como e il passaggio di gran parte del Lago al Cantone di Sondrio.

In una lettera inviata a tutti i sindaci del territorio, e che cita esplicitamente la campagna condotta dal quotidiano La Provincia, il presidente Roberto Maroni annuncia che scriverà il documento ufficiale sui nuovi Cantoni che sostituiranno le attuali province «nei prossimi mesi, se e quando passerà il referendum costituzionale». Di fatto, ogni decisione slitta all’autunno. «Sul mio tavolo ci sono alcune bozze di lavoro, predisposte come materiale per la discussione che abbiamo avuto con Anci, Upl e Unioncamere e tutti i soggetti dei Tavoli provinciali, sintesi tecnica delle osservazioni arrivate da tutti i territori, compresi Lecco, Como, Varese e la Brianza. Queste bozze di lavoro contemplano varie ipotesi, tra cui quella che riguarda Como e il suo territorio: e proprio quella del lago (come ho più volte affermato) rimane una “questione aperta”, e come tale sarà indicata nel documento ufficiale che scriverò nei prossimi mesi (e che quindi ancora non c’è) e che presenterò al Consiglio Regionale, se e quando passerà il referendum costituzionale».

Nel caso il referendum costituzionale non dovesse passare, infatti, rimarrebbero le attuali province così come riorganizzate dalla legge Del Rio, che prevede eventuali accorpamenti ma non smembramenti.

La posizione assunta da Maroni è significativa perché non più tardi di una settimana fa la Regione aveva messo in calendario il passaggio in Consiglio della “Proposta regionale per il riordino istituzionale territoriale della Lombardia” che ribadiva lo smembramento della Provincia di Como, in contrasto con quanto aveva più volte dichiarato pubblicamente lo stesso governatore. Un documento formale e ufficiale che ha scatenato polemiche nella maggioranza in Regione, che Maroni nell’intervista rilasciata alla Provincia ha definito “Solo una bozza, un’ipotesi insieme a tante altre”.

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