Quote Acsm in vendita, Taborelli dice sì
Oggi il voto e A2A conferma l’interesse

In aula la delibera per cedere l’8%. Il presidente della Camera di commercio: «Giusto» - Nota della società bresciana su richiesta della Consob: «Stiamo valutando possibili operazioni»

È il giorno del verdetto. Questa sera il consiglio comunale discuterà la delibera che prevede di cedere una parte delle quote di Acsm Agam attualmente in mano a Palazzo Cernezzi. Como oggi detiene il 24,8% delle azioni dell’ex municipalizzata, la giunta vorrebbe venderne l’8,25% e in caso di via libera il Comune di Monza - altro socio pubblico - cederà a sua volta circa il 9% (attualmente ha il 27,1%). Le quote finirebbero al gruppo A2A, che è già socio di Acsm Agam al 23,9% e nel nuovo scenario avrebbe la maggioranza.

Da settimane infuria il dibattito, sul possibile acquisto di quote ieri ha preso posizione ufficialmente la stessa A2A (partecipata dai Comuni di Milano e Brescia), con una nota su richiesta della Consob: «Non è stata assunta alcuna determinazione né sono stati sottoscritti accordi vincolanti al riguardo. La società sta valutando possibili operazioni volte a valorizzare la propria partecipazione in Acsm Agam. Laddove fosse assunta una decisione in merito, ne terrà tempestivamente informato il mercato».

Consiglieri in ordine sparso

Il presidente di A2A Giovanni Valotti aveva confermato l’interesse già tempo fa, spiegando che un rafforzamento in Acsm Agam risulta coerente con l’obiettivo - previsto dal piano industriale - di creare una “multiutility dei territori”.

Intanto, prende posizione anche il presidente della Camera di commercio Ambrogio Taborelli: «Sono assolutamente d’accordo con la vendita - dice - Da un lato perché il Comune ha bisogno di soldi, dall’altro perché è meglio per la gestione dei servizi. Conviene entrare in un gruppo più grande, solido e organizzato. È un percorso inevitabile, ragionando in termini industriali. Parliamo del più grosso fornitore di servizi del nord Italia».

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