Rsa e tamponi rapidi, beffa per i parenti
«Sono tutti esauriti, non possiamo farli»

Ieri in via Napoleona non c’erano più i kit. C’è chi ha dovuto disdire la visita, per altri il molecolare. L’Asst Lariana: da oggi dovrebbero tornare disponibili

Niente tamponi rapidi in via Napoleona. Ieri mattina diversi cittadini si sono recati al punto tamponi nel vecchio ospedale Sant’Anna per fare il test antigenico per la ricerca del Covid. Questo test, con il risultato entro un quarto d’ora, è utile entro 48 ore anche per poter accedere nelle Rsa e far visita in presenza agli anziani ospiti. In questo caso portando un’autocertificazione il costo del tampone rapido è a carico del sistema sanitario regionale. Così ha disposto diversi giorni fa la Regione e così ha confermato lunedì l’Ats Insubria, la finestra di tempo indicata in via Napoleona è dalle 11 alle 13.

Peccato che alcuni cittadini con già fissato l’appuntamento in una Rsa giunti in via Napoleona ieri non abbiano potuto fare alcun tampone rapido perché i sanitari non ne avevano a disposizione. A queste persone gli operatori hanno spiegato che i kit sono esauriti e non sanno quando arriveranno al punto tamponi nuove forniture.

Tanti problemi

Alcune persone hanno così disdetto la visita al parente nella struttura per anziani, altri invece hanno comunque fatto il tampone molecolare, il cui campione è però da inviare in laboratorio dovendo quindi attenderne l’esito. Una giovane donna a cui è capitata la disavventura ci tiene comunque a precisare che il personale al lavoro al vecchio Sant’Anna, gentile e disponibile, ha fatto di tutto per riuscire a ricevere dai laboratori il giorno stesso l’esito del tampone molecolare che a lei è effettivamente stato recapitato nel suo caso a tempo di record.

Resta la mancanza di disponibilità dei tamponi rapidi in via Napoleona che sono comunque impiegati ogni giorno nelle operazioni di tracciamento.

L’Asst Lariana a riguardo spiega che i kit dovrebbero essere a disposizione già oggi e che in passato il punto tamponi utilizzava di più i molecolari che attualmente vengono processati internamente a Como.

Nel mentre a proposito di visite nelle Rsa alcuni cittadini segnalano che non tutte le case per anziani hanno fatto ripartire le visite in presenza.

Tra vetri e proteste

Per esempio alle Marcelline, una lettrice si lamenta perché nonostante gli ospiti siano vaccinati e lei abbia in mano l’esito di un tampone negativo gli incontri vengono organizzati solo attraverso la solita porta a vetro. Invece i parenti che hanno concluso l’intero ciclo vaccinale vengono comunque distanziati da un banco. Altre strutture non consentono a figli e genitori il contatto fisico pur stando in una stessa sala, per esempio al don Guanella.

All’associazione Felicita, che lotta per i diritti nelle residenze per anziani, sono arrivate diverse testimonianze con l’intenzione di tornare a chiedere alle autorità il rispetto delle nuove linee guida emesse ormai a inizio mese. Altro tasto dolente secondo i parenti sono i tempi di visita ristretti, in città in media un quarto d’ora, solo previa prenotazione e solo una volta a settimana se non di più.

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