Sant’Anna, è una prima mondiale
L’ipnosi per curare la gastrite

Un progetto pilota che coniuga due approcci, quello medico e quello psicologico. Dal reflusso ai disturbi digestivi, coinvolti sessanta pazienti: «Ma cresceremo ancora»

Usare l’ipnosi per curare patologie di esofago, stomaco e intestino. La Gastroenterologia del Sant’Anna avvia un progetto pilota che coniuga l’approccio medico a quello psicologico. Al momento vengono trattati pazienti selezionati dagli esperti ma l’obiettivo è quello di aprire un ambulatorio entro la fine del 2018.

“Ash- Perchè il paziente è una persona” è un’iniziativa avviata nel nosocomio nel 2015 per il trattamento di pazienti con disordini funzionali che presentano sintomi come reflusso, dolore, diarrea, stipsi, gonfiore addominale e disturbi digestivi. Sono 60 le persone già trattate e che hanno dimostrato l’efficacia di questa tipologia di approccio multimodale e integrato.

Il progetto è maturato grazie all’intuizione di Gian Marco Idèo, gastroenterologo, endoscopista nonché specializzando in psicoterapia. Si è fatto promotore di una cultura basata sull’integrazione di competenze specialistiche per la prima volta in Italia inserite in un modello di cura.

«L’ipnosi rappresenta un potentissimo strumento che produce uno stato modificato di coscienza - spiega Idèo - e che consente di rafforzare l’alleanza terapeutica e veicolare con la massima efficacia, attraverso processi di elaborazione inconscia, una psicoterapia generalmente breve».

. Alla presentazione di Ash erano presenti anche Fabio Banfi, direttore sanitario dell’Asst Lariana, Domenico Pellegrino, direttore del Dipartimento medico e Giorgio Bellati, primario della Medicina. «Il progetto è in fase di espansione pionieristica – spiega Banfi –. Vorrei ricordare che il Sant’Anna, che ha una casistica importante ed elevati volumi di attività, è riuscito comunque a avviare un’iniziativa innovativa come questa grazie alle competenze di un gruppo di lavoro multidisciplinare».

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