Sant’Anna, operato a soli 20 giorni
Il piccolo Amir finalmente respira

Eccezionale intervento di ricostruzione grazie a chirurghi, pediatri, anestesisti e rianimatori - Il bimbo era nato con una malformazione genetica al naso

Una rara malformazione al naso, salvo un neonato di venti giorni.

Amir è nato il 12 maggio all’ospedale Morigga Pelascini di Gravedona con un grave problema alla respirazione ed è stato trasportato al Sant’Anna, centro di riferimento per la terapia intensiva neonatale. I medici hanno riconosciuto una rara malformazione congenita tale da mettere a rischio la sopravvivenza che colpisce in Europa un neonato ogni 12mila.

Atresia delle coane nasali, questo è il termine medico scientifico, che tradotto significa che nella parte posteriore del naso del bambino manca una comunicazione tra le narici e le vie respiratorie inferiori.

«L’ostruzione che viene a crearsi può essere monolaterale o bilaterale, a seconda che interessi una o entrambe le fosse nasali posteriori - spiega Maurizio Bignami, primario di Otorinolaringoiatria del Sant’Anna e docente all’Università dell’Insubria, uno degli specialisti coinvolti nel caso di Amir - Se bilaterale, come nel caso in questione, essa risulta incompatibile con la vita perché il neonato, che respira prevalentemente con il naso, presenta una grave difficoltà respiratoria che richiede immediatamente l’intubazione oro-tracheale. Per permettere la respirazione, si provvede quindi all’inserimento di una cannula oro-faringea in attesa dell’intervento chirurgico, che deve comunque essere eseguito nei primi giorni di vita del neonato».

I piccoli non respirano come i grandi con la bocca. L’inquadramento genetico del caso è stato seguito dal primario della pediatria Angelo Selicorni, è servita poi un’endoscopia nasale. L’Asst Lariana fa sapere che il piccolo Amir è stato sottoposto all’intervento chirurgico di plastica di atresia coanale il 3 giugno, eseguito da Bignami, il suo aiuto Alberto Arosio e Andrea Di Francesco, chirurgo maxillo-facciale.

«L’intervento - sottolinea Bignami - è stato eseguito con tecnica endoscopica, mini invasiva attraverso le piccole narici del bimbo, utilizzando una strumentazione microchirurgica ed evitando così una eccessiva cicatrizzazione che potrebbe portare ad una recidiva della condizione».

Uscito dalla sala operatoria Amir ha iniziato a respirare dal naso. «Durante la degenza nel nostro reparto – racconta il primario della terapia intensiva neonatale Mario Barbarini - Amir già a pochi giorni dall’intervento ha iniziato ad alimentarsi spontaneamente e il 18 giugno lo abbiamo dimesso».

Chirurghi, pediatri, anestesisti e rianimatori, tutto il Sant’Anna ha collaborato per cercare di salvare la vita al piccolo Amir. «E’ una concreta realizzazione della progettualità che abbiamo definito – commenta il direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi - per il consolidamento e l’ulteriore sviluppo dell’attività chirurgica testa-collo in ambito pediatrico ed oncologico».

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