Scuola, a settembre tutti in classe senza mascherina

Addio obbligo Gli istituti si preparano alla ripresa alla luce della nuove disposizioni sulla prevenzione. Grohvaz: «Un sollievo per tutti, ma vediamo come evolve la situazione» - Valtorta: «Intanto sanifichiamo»

Fine della mascherina obbligatoria. A cinque settimane dalla ripresa della scuola, fra le prime indicazioni del governo sulle misure anti-Covid spicca quella che, dopo due anni, consentirà a docenti e ragazzi di tornare in classe senza la preziosa, ma oggettivamente fastidiosa, protezione sul viso. La disposizione, ammesso che si tratti di quella definitiva, rientra in un regolamento a due fasi: uno, più blando, per i tempi tranquilli, l’altro - che prevede il ritorno alla mascherina per tutti - da applicare se dovessero risalire i contagi.

Prime indicazioni

«Sono prescrizioni indicative - dice Valentina Grohovaz, dirigente dell’Istituto comprensivo di Como Centro - che potrebbero essere modificate strada facendo. Per il momento, almeno formalmente, mi sembrano adeguate, visto che si intravede la possibilità di iniziare la scuola più tranquillamente di come l’abbiamo terminata». La direttiva lascia comunque spazio a un’integrazione qualora la situazione dovesse peggiorare: «Eravamo in attesa di indicazioni - spiega la dirigente - per capire in che direzione muoverci a livello di progettazione. C’è ancora un mese di tempo prima della ripresa, quindi c’è lo spazio per una riflessione sulle misure effettivamente da adottare, al di là dell’obbligo della mascherina. Io per esempio ero orientata sulla sanificazione, e l’areazione dei locali continuerà a ricoprire un ruolo importante. Bisogna capire anche qual è la situazione dal punto di vista dei finanziamenti».

«Di mascherine e gel abbiamo un magazzino pieno, venivano mandate non a richiesta ma d’ufficio, a un certo punto abbiamo detto basta»

Le disposizioni fanno riferimento comunque a nuove forniture di mascherine e gel disinfettante: «Questo lascia supporre che dei finanziamenti ci saranno... anche se di mascherine e gel abbiamo un magazzino pieno, venivano mandate non a richiesta ma d’ufficio, a un certo punto abbiamo detto basta... sono sempre soldi pubblici». Fra l’altro pare che le mascherine non fossero di qualità eccelsa, molte scuole le hanno buttate. «Noi le distribuivamo perché era obbligatorio - continua Grohovaz - ma in effetti erano scomode. Fra l’altro hanno una data di scadenza, bisognerà capire se ci sono indicazioni su cosa farne. Comunque, che la mascherina non sia più obbligatoria è certamente una cosa che ci solleva tutti».

Doppia pulizia

Anche Angelo Valtorta, preside del liceo Volta, prende le nuove regole come una «fotografia del momento», suscettibile di modifiche: «Non possono essere considerate vangelo, se si dovesse registrare una recrudescenza della pandemia dovremmo considerare delle soluzioni in deroga per garantire la salute di tutti, come prescrive fra l’altro il mio ruolo di datore di lavoro e responsabile della salute». Intanto come vi siete preparati? «Abbiamo effettuato una prima sanificazione a fine luglio e fino alla settimana scorsa, la seconda parte, nelle aree in cui si svolgeranno le prove dal 24 agosto, saranno sanificate dal 17 al 22 agosto, così che l’intervento sia più recente». «I ragazzi, ma anche gli insegnanti. hanno bisogno di tornare alla normalità, a guardarsi in faccia, a sorridersi - dice Gaetana Filosa, preside della Da Vinci-Ripamonti - quindi speriamo sia davvero l’ora di togliere le mascherine».

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