Scuole, parcheggio selvaggio.
Caos e liti

Sosta abusiva nel cortile dell’istituto Parini e le professoresse vengono insultate dalle mamme. Valentina Grohovaz, preside: «Le regole che proviamo a fare rispettare ai ragazzi sono ignote ai loro genitori»

Non è un problema di cancelli chiusi o aperti. C’entra la buona educazione e il rispetto delle regole. Ma, purtroppo, quando si tratta di parcheggiare la macchina, le persone spesso danno il peggio di loro stesse.

È un esempio quanto accaduto martedì pomeriggio alla Parini di via Gramsci e raccontato dalla preside dell’Isitituto comprensivo Como centro città Valentina Grohovaz: «Arrivo a scuola per una riunione - spiega la dirigente - e trovo genitori d’iscritti ad attività sportive che nulla hanno a che vedere con la scuola che parcheggiano abusivamente. Mi permetto di fermare una mamma e lei, per tutta risposta, abbassa il finestrino dicendo che sono una maleducata».

Questo è solo un episodio dei tanti che succedono negli istituti cittadini: «Nelle scuole da me dirette - aggiunge ancora la presidente di Como Centro - il problema del parcheggio sta cominciando a diventare abbastanza pesante. Il cancello di via Fiume, per esempio, è rotto e non si chiude da anni: chiunque viene, “molla” la propria macchina nei posti destinati agli insegnanti, quindi togliendoli a loro, e va in giro a fare le proprie cose». E non sono mancati i momenti di tensione: «Ci sono stati scontri verbali forti in passato, con appellativi e insulti ricevuti da chi pensava addirittura d’avere ragione. Questa storia va avanti da un pezzo: sarò costretta a mettere una catena così risolviamo il problema una volta per tutte».

L’aneddotica è ampia . Per esempio, all’esterno della Leopardi, in via Brambilla, le persone si posizionano un po’ ovunque, ostruendo spesso il passaggio e bloccandosi a vicenda in alcuni punti (con annessi colpi di clacson - e qualche immancabile momento di tensione - per regolare la vicenda).

Altro snodo spesso trafficato si trova in piazza Cacciatori delle Alpi e viale Varese, la zona dove si trova sia il Gallo sia le Orsoline: qui, di solito, negli orari d’entrata e uscita si parcheggia dove si trova, divieto di sosta compreso. Idem per quanto riguarda la Foscolo in via Borgovico. Sono solo alcuni esempi, poiché il problema è diffuso e non da ieri.

«È una questione di buona educazione e civiltà - conclude Grohovaz - Le regole che proviamo a fare rispettare ai ragazzi, in realtà, sono del tutto ignote a una parte dei loro genitori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA